La decisione di esentare studenti musulmani dallo studio di Dante fa indignare gli esperti: “Assurdo”

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Una decisione di una scuola media di Treviso di esentare due studenti di terza media musulmani dallo studio della Divina Commedia di Dante Alighieri ha suscitato forti critiche da parte di esperti letterari e linguistici italiani.

Giulio Ferroni, storico della letteratura e docente emerito dell’Università La Sapienza di Roma, ha definito la scelta “assurda” e “una scelta che indigna”. Secondo Ferroni, “è assurdo educare i ragazzi a ignorare la storia e i fondamenti della cultura del Paese in cui si trovano a vivere”. Egli sottolinea che Dante stesso aveva un’ammirazione per alcuni filosofi arabi e che alcune delle immagini della Commedia deriverebbero da un testo musulmano tradotto in latino.

Anche Claudio Marazzini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, ha criticato fermamente la decisione, definendola “un errore eliminare Dante dalle letture degli studenti di una scuola italiana, solo perché islamici”. Marazzini ha rimarcato come si sia persa l’occasione di storicizzare e contestualizzare l’opera di un autore vissuto 700 anni fa, confrontandola con il pensiero successivo.

Entrambi gli esperti hanno sottolineato l’importanza cruciale di Dante per la lingua e la cultura italiana, rilevando come l’iniziativa rappresenti un esempio della “cultura della cancellazione” e rischi di alimentare la “lacerazione attuale del mondo”.

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