La DaD: dialoghi di una “docente a domicilio”. Lettera

Inviata dalla Prof.ssa Anna Vilani – Lo scorso anno scolastico la Preside dell’istituto commerciale presso il quale effettuavo la supplenza annuale mi chiese di descrivere le mia esperienza con la didattica a distanza. Ho scritto o meglio trascritto alcuni dei dialoghi che ho tenuto con gli studenti durante le lezioni su Meet. Vorrei condividerlo con voi e con tutta la comunità educante.
IO:Buongiorno ragazzi
Buongiorno prooof
IO:Come state?
Bene e lei?
IO:Voglio andare a correre, ma ce la faremo. Ma perché non vi fate vedere?
Noooo proooof stiamo in pigiama
IO:Ed io sto in pantofole
Prof perché avete la bandana?
IO:Perché ho la crescita dei capelli bianchi e i parrucchieri sono chiusi
Prooof mia madre è parrucchiera vi spiega lei come fare la tinta a casa
IO:Sarebbe bello, grazie, ho paura di fare disastri. C.! finalmente una faccia ma dove stai?
Nel bagno prof,almeno sto in pace
Proooof mia madre vuole salutarvi, sto in cucina che mio fratello dorme in camera e non voglio
svegliarlo
IO:Buongiorno signora
MAMMA:Buongiorno professoressa,come si comporta mia figlia a scuola?
IO:E’ vivace,si fa rispettare ma è troppo impulsiva,
LA MAMMA:anche a casa è così
non sopporto le ingiustizie, sono fatta così!
LA MAMMA:Scusate professoressa vado a cucinare
IO: arrivederci signora
Maaa!! non fare rumore che si sente!
IO:Oggi parliamo dell’importanza dell’intervento dello stato nell’economia quando c’e la crisi
,come aveva teorizzato Keynes
Chiiii?
IO:John Maynard Keynes un economista inglese che…..(la spiegazione continua)
Proooof Mio padre è in cassa integrazione e paghiamo lo stesso le tasse,non è giusto
IO:Ma vi ho spiegato a cosa servono le tasse no?
E quelli che prendono il reddito di cittadinanza e stanno a casa?non è giusto
IO:Ecco,il sostegno all’economia in un periodo di crisi serve appunto perché si spendano i
soldi,come diceva Keynes,il moltiplicatore del reddito….
Prooof noi spendiamo un sacco di soldi per mangiare,mangiamo sempre, stiamo ingrassando
RISATE
IO:Lo stato distribuisce denaro a chi non ne ha perché lo possa spendere per fare la spesa
Siii ma c’è gente che si compra il televisore con quei soldi,non è giusto
IO:E’ vero,e i commercianti non dovrebbero accettare questi soldi
Proooof voglio tornare a scuola!
IO:Anche io
Anche io
Non ce la faccio più a stare chiuso in casa proooof, cantiamo?
IO:Si, che cosa?
“Abbracciame”
IO:Ma io non conosco tutte le parole!
Fa niente prof!
TUTTI CANTIAMO: …..chi nun ten curaggio in da vite, u suonn u po’ sule perdere e allooora siiiii
abbracciame chiu’ forte pecchè poi chi se ne fotte,si tutte e tiempo che è passat è tiemp
pers……abbracciame stanotte…..
Prooof questa canzone mi fa piangere
IO:Anche a me, vi ricordate quando in classe vi chiamavo Teletubbies perché vi abbracciavate
sempre?
RISATE
Proooof quando finisce andiamo a mangiare una pizza insieme?
Noooo ad ubriacarci!
IO:Ragazzi siete minorenni ed io vado in galera!
Sìììì dobbiamo festeggiare
RISATE
…………………LA LEZIONE CONTINUA.
Noi docenti siamo entrati nelle case dei ragazzi, nelle loro camerette coi peluche, nei loro letti quando non si alzano la mattina, negli spazi condivisi con le famiglie, abbiamo conosciuto le mamme, i fratelli piu’ piccoli, i loro animali domestici: tutto questo non è “distanza”, è INTIMITA’.
Li abbiamo inseguiti perché non si presentavano a lezione o non facevano i compiti, abbiamo chattato con loro anche la sera tardi per scambiarci foto di pizze, dolci e panzerotti e condividere i chili presi senza sensi di colpa (finalmente!).
Questa è la mia esperienza di DOCENTE a DOMICILIO, acronimo DaD, che è lo stesso di DIDATTICA a DISTANZA, ma non è la stessa cosa!
La mattina di Pasqua trovo un messaggio sulla chat inviato alle 03.45: “auguri professoressa bella”. Era F., sospeso da scuola quando c’era la vita, presente ora che la vita è sospesa. E allora ho pianto.