La crociata contro il “gender” continua: la Camera approva una risoluzione che scatena l’ira delle opposizioni

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L’ideologia gender torna al centro del dibattito politico. La Commissione Cultura della Camera ha approvato una risoluzione presentata da Rossano Sasso (Lega) che chiede di bandire ogni insegnamento legato al gender nelle scuole, in nome della “neutralità”.

La risoluzione, che si inserisce in un clima di crescente polarizzazione sui diritti LGBTQIA+ e sull’educazione sessuale nelle scuole, arriva sulla scia delle polemiche contro il progetto Erasmus+ “DragTivism Jr.”, accusato da Fratelli d’Italia di essere “indottrinamento”.

Immediata e dura la reazione delle opposizioni. Alessandro Zan (PD) denuncia un “ennesimo attacco alle persone LGBTQIA+”, paragonando l’Italia a Ungheria e Bulgaria. “Mentre la crisi morde, la destra si concentra su una crociata ideologica contro la libertà e la dignità dei cittadini”, accusa Zan, criticando anche il silenzio di Forza Italia.

Anche Arcigay si scaglia contro la risoluzione, definendola un pericoloso passo verso una legge anti-LGBTQIA+ simile a quelle russe e ungheresi. “L’ideologia gender non esiste, è un’invenzione della destra”, afferma Marta Rohani (Arcigay), ribadendo l’importanza dell’educazione alle differenze e alla sessualità per una società inclusiva.

La Lega dice basta alla propaganda gender nelle scuole: “Proteggeremo i bambini dall’iper-sessualizzazione”. Approvata risoluzione in Commissione Cultura

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