La Corte di Cassazione stabilisce: fino ai 3 anni i bambini dormono dalla madre

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Sentenza

La Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza che segna un importante punto di svolta nella gestione dell’affidamento dei figli in caso di separazione dei genitori. La sentenza stabilisce che, fino al compimento del terzo anno di età, i bambini devono dormire nella casa della madre, respingendo il ricorso di un padre di Macerata che chiedeva l’affidamento congiunto del figlio neonato.

Una decisione attesa da tempo

Il pedagogista Daniele Novara, fondatore e direttore del Centro psico-pedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti, ha accolto con favore questa decisione, definendola una questione “che da almeno dieci anni attendeva chiarezza”. Secondo Novara, “la predominanza materna, specie di notte, deve essere garantita, assoluta e tutelata dalla legge” per i bambini nei primi tre anni di vita, salvo casi eccezionali.

Il percorso giudiziario

Il caso in questione ha avuto inizio nel 2022, quando il figlio della coppia aveva 16 mesi. Inizialmente, il tribunale di Macerata aveva stabilito un diritto di visita per il padre e un assegno di mantenimento di 150 euro mensili. Successivamente, la Corte d’Appello di Ancona ha modificato queste disposizioni, aumentando l’assegno a 250 euro e rivedendo le modalità di visita.

Le nuove disposizioni

La Corte ha stabilito un calendario più rigido per le visite paterne:

  • Due pomeriggi a settimana dalle 16:00 alle 20:30
  • Alternanza tra sabato pomeriggio e domenica
  • Due settimane consecutive durante l’estate
  • Alternanza durante le festività natalizie

Tuttavia, la sentenza specifica chiaramente che non sono previsti pernottamenti presso il padre fino al compimento del terzo anno di età del bambino.

Le motivazioni della Corte

I giudici hanno motivato la loro decisione sottolineando l’importanza della stabilità abitativa e della figura materna nei primi anni di vita del bambino. Hanno ritenuto che i tempi di bigenitorialità “paritetici” e i pernottamenti in casa del padre non fossero conciliabili con la tenera età del figlio, che al momento del ricorso aveva solo 16 mesi ed era ancora allattato al seno.

Prospettive future

La sentenza prevede un allentamento di queste limitazioni dopo il compimento dei tre anni, quando saranno concessi pernottamenti infrasettimanali e nel fine settimana presso il padre, oltre a periodi più lunghi durante le vacanze.

Il parere degli esperti

Il pedagogista Novara sottolinea l’importanza della stabilità nei primi tre anni di vita, affermando che “non ha alcun senso ed è dannoso per i piccoli essere continuamente sballottati da una casa all’altra”. Invita inoltre i genitori a rispettare le fasi di crescita dei figli, evitando “desideri possessivi” che potrebbero lasciare “ferite profonde nella crescita”.

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