La consulenza psicologica outdoor (soprattutto in epoca COVID), in un’intervista ad Elena Foddai. Scarica esempio di protocollo specifico

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È una certezza che l’esposizione alla natura e alle attività all’aperto possono migliorare la salute mentale almeno per alcuni sintomi, cause, pazienti e circostanze. Tale immersione nella natura, nella fase e nella dimensione professionale dello psicologo ha rilevanti vantaggi psicologici enormi. Ancor di più nella fase dell’ascolto e, dunque, in quella terapeutica.

È risaputo che le terapie all’aperto possono aiutare a superare alcuni tipi di dolore psichico. Sono utili a tutte le età, dai bambini agli anziani e per quelli con sintomi clinici, siano essi minori che gravi.

Attualmente, tuttavia, le terapie all’aperto hanno un impiego limitato, specialmente nelle nazioni ricche e urbanizzate dove dovrebbero essere più preziose. Alcuni programmi possono avere più successo, ma sono destinati a settori di mercato specifici, estranei all’assistenza sanitaria tradizionale.

Nessuno di questi prevede ancora la diagnosi di routine e la prescrizione di terapie all’aperto, per i pazienti che si presentano al proprio medico generico con problemi di salute mentale. Qui, quindi, ci lasceremo accompagnare da una psicologa con alle spalle una eccezionale competenza e professionalità, uno strepitoso dottorato di ricerca all’Università degli Studi di Palermo, e pregevoli pubblicazioni scientifiche. La dottoressa Elena Foddai è certamente tra le più autorevoli psicologhe italiane della consulenza psicologica outdoor.

Le terapie all’aperto
Il principale ostacolo sociale è che le terapie all’aperto non sono ancora percepite come medicina tradizionale. Anche se l’erogazione pratica di terapie all’aperto è molto simile a fisioterapie e psicoterapie ampiamente prescritte, le terapie all’aperto non sono ancora disponibili tramite diagnosi e prescrizione.

Caratteristiche dei pazienti e delle terapie
La ricerca condotta dalla dottoressa Elena Foddai, psicologa del lavoro, consulente e psicologa in numerose scuole italiane, fino ad oggi ha dimostrato che l’esposizione alla natura può fornire una vasta gamma di benefici per la salute mentale, relative al l’attenzione e la cognizione, la memoria, lo stress e l’ansia, il sonno, la stabilità emotiva, e il benessere auto-percepita o la qualità della vita.

Dottoressa Foddai, in cosa consiste la consulenza psicologica outdoor?
Si tratta di un vero e proprio colloquio psicologico dove sono mantenute tutte le norme previste dall’Ordine degli Psicologi, non è una gita fuori porta, è un setting diverso dove è importante mantenere ruoli e professionalità. Le sedute all’aria aperta non sono colloqui a sé stanti ma momenti di un percorso psicologico che prevede l’alternarsi di diversi setting. Le regole che si applicano in uno studio sono identiche a quelle che vengono applicate in una seduta all’aria aperta, ma in uno studio tutto quello che è arredamento è da considerarsi sfondo e cornice, all’aria aperta la natura è parte integrante del percorso. I colloqui in outdoor sono un modo per riappropriarsi di quel legame innato e profondamente radicato tra essere umano e natura.

Parlare di sé stessi, aprirsi durante una passeggiata all’aria aperta o stando seduti di fronte il mare, è possibile, professoressa Foddai?
Si certo, proprio così.
L’uomo è parte della natura e i benefici che la natura ci da quando ne usufruiamo sono evidenti, proprio a patire dall’aumento delle capacità d’introspezione.
Sono diversi gli studi scientifici che hanno provato che stare a contatto con la natura, sdraiarsi su un prato verde, osservare il mare, guardare la pioggia ecc. ci permette di sentirci meglio con noi stessi, ed avere effetti benefici sul nostro benessere psico-fisico.
Molte persone ormai vivono e lavorano nelle città in grandi palazzi di cemento, si allenano in palestre al chiuso, o fanno shopping in grandi centri commerciali al chiuso e dunque difficilmente entrano a contatto con la natura. A differenza della cultura giapponese dove invece camminare nei boschi, nei parchi o luoghi naturali è uno dei più amati riti di cura della loro medicina (terapia dello “Shinrin-Yoku”). Questo riduce ansia, stress o depressione. Oltre a vantaggi per il nostro fisico, quali diminuzione della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna o l’incremento della vitamina D dovuta dall’esposizione al sole.

Le sedute all’aria aperta cosa danno in più?

Da non sottovalutare sono anche gli effetti che la natura ha sulla creatività e concentrazione:
Solitamente pensiamo che stare in una stanza ci aiuti a concentrarci maggiormente, lontani da ogni distrazione. In realtà è l’opposto. Stare seduti in riva al mare apre i nostri orizzonti. Ogni manifestazione naturale può richiamare in noi un diverso vissuto a livello emotivo. In natura il paziente può trovare un modo per raccontare qualcosa di sé, che magari non è venuto fuori in altre circostanze.
In pratica la natura ci offre un punto di vista diverso sui nostri limiti e ci permette di attingere a risorse personali prima ignorate, rafforzare il senso di presenza e consapevolezza.
Siamo anche esposti a meno stress e distrazioni rispetto alla vita di tutti i giorni, la mancanza di traffico e dei rumori tipici della città ci aiuta a sentirci più riposati e a mantenere una maggiore attenzione e concentrazione.
In pratica, quando siamo all’aperto la capacità di entrare in contatto con noi stessi migliora esponenzialmente. La natura diventa insomma una co-psicologa.

La consulenza outdoor dove si può svolgere?
Assoluta libertà, più l’ambiente naturale è vario o significativo con alberi, mare, sentieri, prati, acqua ecc., e più abbiamo stimoli.

Cosa dice il paziente delle sedute all’aria aperta?
E’ tanti anni che mi occupo di ecopsicologia, e le sessioni in outdoor sono sempre piaciute. Varie volte mi hanno riferito di avere tratto maggiori benefici grazie al contatto con la natura. Riporto dal diario di una seduta fatta al mare delle frasi di un cliente “la melodia delle onde accompagna i miei pensieri…la loro energia si dissipa al termine di questa irrefrenabile corsa verso la riva … il tempo, non batte il suo increscioso ritmo, ma mi sta concedendo la cura migliore per superare anche questo momento triste”.
Altro cliente, Altra opinione “Le sedute fuori dallo studio portano tutto a una dimensione quotidiana. In studio sei protetta, libera di esprimerti pienamente. Il quotidiano, il mondo, ti inibisce. Le sedute fuori studio permettono invece di mettersi in gioco e sperimentare ciò che hai elaborato in studio, ma sempre con la vicinanza della tua figura di riferimento. Come andare in bici ma con la presenza di chi è pronto ad aiutarti se cadi”.

In un periodo emergenziale di Covid, come la natura può essere un alleato?
Con questa pandemia ci siamo dovuti dimenticare di stare all’aria aperta e rintanarci al chiuso. Ora dobbiamo garantire il distanziamento sociale e il ricambio d’aria così le sedute all’aria aperta diventano un’ottima soluzione per rispettare le norme di sicurezza. Stare all’aperto sicuramente è più sicuro rispetto a una seduta al chiuso, dove bisogna, mantenere maggiormente le distanze ed applicare altre misure preventive. Inoltre, abbiamo vissuto e stiamo continuando a vivere un periodo d’isolamento dagli altri e dal mondo esterno, in molte persone, infatti, si è manifestata la paura dell’uscire da casa, in cui ci si sente protetti.
Diventa sempre più intenso, dunque, il bisogno e la sensazione di benessere che si prova a contatto con il verde e l’ambiente, riprendendo confidenza con l’esterno e cercando di tornare alla vita normale, con tutte le precauzioni utili. Aprirsi, affrontare le nostre ansie, paure e sentimenti può avvenire anche in un modo alternativo e piacevole all’aria aperta, e più facile perché come ci ricorda un maestro spirituale indiano, Amit Ray, “Guardare la bellezza della natura è il primo passo per purificare la mente.”

Il regolamento per lo psicologo a scuola
Si allega un format di regolamento per la gestione della presenza di uno psicologo a scuola.
E mentre si legge il regolamento una speciale conclusione la regala un paziente speciale della dottoressa Elena Foddai che nel descrivere la sua esperienza scrive “Esperienza surreale, energia allo stato puro avvolti da cariche emotive paragonabili ad un abbraccio materno… Per un attimo i se ed i ma … compagni di questo periodo crudo e burrascoso, messi da parte dal desiderio di un graduale cambiamento… Una nota musicale poggiata fuori dal pentagramma… Le ore passavano lungo le onde del mare, trasformandosi in frammenti di piccoli attimi…Infinitamente grazie alla dottoressa Foddai per avermi accompagnato fuori dalle mura di contenimento del tuo studio e per esserti fatta compagna di questo meraviglioso viaggio…”.

REGOLAMENTO ATTIVITA DELLO PSICOLOGO A SCUOLA


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