La consegna dei libri ai ragazzi, una vera e propria lezione su libertà e responsabilità. Lettera

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Inviata da Pier Paolo Segneri – Caro Diario, verso la fine dell’anno scolastico, sarà stato uno degli ultimi giorni del mese di Maggio, una mattina, alle otto in punto, mi sono presentato a scuola con una valigia piena di libri per le mie due Classi che ora, a Settembre, vivranno l’ultimo anno delle Superiori e che, il prossimo Giugno, affronteranno l’Esame di Stato. 

Si tratta di testi importanti, tutti rigorosamente prelevati dalla mia libreria personale di casa. Saranno stati oltre cinquanta titoli, soprattutto – ma non soltanto – di scrittori e poeti italiani contemporanei, da Verga in poi… passando per Luigi Pirandello, Dino Campana, Eugenio Montale, Elio Vittorini, Gadda, Primo Levi, Pasolini, Leonardo Sciascia, Italo Calvino, ecc. Credo che sia inutile fare l’elenco. Comunque, tra i volumi, ho inserito anche saggi storici, libri di psicologia e delle scienze umane, pedagogia, scuola e cultura in generale.

Ebbene, in classe, ho aperto la valigia e, come se si trattasse d’uno scrigno magico, ho estratto dal baule i libri da consegnare agli studenti come lettura per l’Estate. A ciascuno un libro.

Pur avendo svuotato un po’ alcuni scaffali della mia libreria, devo dire che, in casa, sono ancora sommerso di testi, volumi e riviste. Sono la mia ricchezza. Quando guardo le mie librerie, presenti in ogni stanza dell’appartamento, mi sento ricco.

Allora, siccome non sono un avaro e neppure un possessivo, ho deciso di fare un regalo ai miei studenti e di lasciare a loro, in dono, a ciascuno, uno per uno, il libro che ogni singolo allievo ha scelto per sé, cioè di regalare il libro che ognuno ha scelto di leggere per le vacanze estive. Infatti, la scelta è stata libera.

Ogni allievo, del resto, ha potuto guardare i libri che ho messo a disposizione, domandare informazioni, chiedermi delucidazioni e scegliere secondo il proprio gusto o interesse. Liberamente. Ovviamente, ho dato dei consigli a chi mi ha chiesto suggerimenti per la scelta.

Ammetto che, mentre ero a casa, la sera prima, durante la cernita dei libri da portare ai ragazzi, nella mia mente, ho anche cercato d’immaginare a quale studente potesse corrispondere quel testo e a chi quell’altro.

Pensando al carattere, agli interessi e alle attitudini di ogni allievo e attribuendo a ciascuno un libro corrispondente. Per vedere se, il giorno dopo, quel determinato studente avesse davvero scelto quel determinato libro a cui io avevo pensato proprio per lui o per lei.

Credo che i miei allievi saranno contenti di sapere, tramite Orizzonte Scuola, di questo regalo da parte del loro professore.

L’occasione della consegna dei libri è stata anche una vera e propria lezione sulla libertà, quindi sulla responsabilità. La scelta dei ragazzi, infatti, è stata libera, ma quella scelta è stata anche un atto di responsabilità.

Perché il libro non potrà essere cambiato. E ciascuno avrà la responsabilità di leggere il volume che ha scelto per sé e su cui lavoreremo al ritorno in classe.

Sinceramente, ho detto ai ragazzi, mi sento più sicuro in un mondo libero. Meno mi sento libero e meno mi sento sicuro. Infatti, essere liberi significa essere responsabili, significa rispettare la libertà dell’altro, significa poter difendere la libertà senza per questo doverla perdere. Perché libertà e sicurezza appartengono alla qualità della vita, alla medesima qualità di vita, e non sono due valori alternativi, non sono due quantità.

Non si può perdere una quantità dell’una per ricevere una corrispettiva quantità dell’altra. È un inganno. Se si perde l’una, si perde anche l’altra. Anzi, libertà e sicurezza sono le due gambe grazie a cui camminiamo. Vanno di pari passo. Se avanza una, l’altra deve sostenere il corpo, altrimenti cadiamo.

Cedere la libertà in cambio di più sicurezza, perciò, significa inciampare e cadere a terra, significa impedire il cammino, vuol dire illudersi di essere più stabili e protetti quando, invece, siamo più precari e vulnerabili, più esposti ai pericoli e col rischio di affrontarli con una minore responsabilità.

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