L’86% delle scuole ha una biblioteca, ma quante sono efficienti? Abruzzo, Molise, Calabria e Basilicata guidano la classifica dei comuni senza biblioteche
La notizia della chiusura prolungata della biblioteca Pasquale Albino di Campobasso, inaccessibile da otto anni, ha riacceso i riflettori sulla situazione delle biblioteche in Italia. Il caso non è isolato: la Biblioteca Civica di Cosenza è chiusa da quattro anni, mentre Taurianova, in Calabria, ha riaperto la sua biblioteca comunale dopo sette anni di inattività.
Un problema diffuso
Secondo quanto si legge sul quotidiano Domani, secondo i dati ISTAT, un terzo dei comuni italiani non ha una biblioteca. Le aree più colpite sono quelle interne e periferiche, con un accesso limitato ai servizi essenziali. In particolare, Abruzzo, Molise, Calabria e Basilicata sono le regioni con il maggior numero di comuni privi di biblioteche.
Le disparità non si limitano alla presenza o meno di strutture, ma si estendono anche alla qualità dei servizi offerti. Le biblioteche del Sud Italia mostrano un rapporto più basso tra iscritti al prestito e numero di abitanti, oltre a una minore disponibilità di volumi e posti a sedere rispetto al potenziale bacino d’utenza.
Accessibilità e inclusione
Un altro aspetto critico riguarda l’accessibilità: quasi il 40% delle biblioteche non dispone di strutture adeguate per persone con disabilità motorie, mentre solo il 35,6% offre materiali adatti a persone con disabilità cognitive. Le strutture meglio attrezzate si trovano principalmente nelle grandi città e nelle regioni del Centro-Nord.
Impatto sulle abitudini di lettura e sull’istruzione
Le disparità si riflettono sulle abitudini di lettura della popolazione. Nel 2022, solo il 27,9% degli abitanti del Sud aveva letto almeno un libro, contro il 42,4% del Centro e il 46,1% del Nord. Il divario è evidente anche tra i giovani, con tassi di lettura significativamente più bassi in regioni come Calabria e Sicilia rispetto al Nord.
Inoltre, esiste una correlazione tra la mancanza di servizi educativi accessibili e gratuiti, come le biblioteche, e i tassi di abbandono scolastico, che rimangono elevati soprattutto al Sud e tra le famiglie economicamente svantaggiate.
Il ruolo sociale delle biblioteche
Gli esperti sottolineano l’importanza di ripensare il ruolo delle biblioteche come centri di aggregazione e luoghi sociali. Antonella Agnoli, autrice e consulente culturale, sostiene che le biblioteche dovrebbero “smettere il ruolo istituzionale e aprirsi ai quartieri e ai territori”, diventando “case di tutti”. Le biblioteche possono svolgere un ruolo cruciale nell’emancipazione, nell’apprendimento continuo e nel contrasto alla solitudine, specialmente per categorie come donne, giovani e anziani.
Esempi virtuosi e prospettive future
Esistono esempi positivi di biblioteche che si stanno reinventando come centri multifunzionali. L’associazione La Guarimba ad Amantea, in Calabria, sta per aprire uno spazio che comprenderà una biblioteca, un’aula studio, una sala cinema per bambini e uno studio di registrazione musicale, rispondendo alle esigenze espresse dalla comunità locale.