Kaladich al prossimo Ministro dell’Istruzione: “abilitazione e stabilizzazione per i docenti delle paritarie. Certezza nei contributi statali” [INTERVISTA]

WhatsApp
Telegram

I docenti delle scuole cattoliche gettino il cuore oltre gli ostacoli, ma la politica si impegni a riconoscerne il lavoro e la professionalità: potremmo riassumere così questo lungo intervento di Virginia Kaladich, presidente Fidae, al nostro sito.

Presidente Kaladich, la scuola è davanti ad un bivio perché forse, dopo due anni davvero complicati, siamo partiti con una nuova normalità.

Sì, siamo fiduciosi che questo possa essere davvero l’anno della svolta, noi ce la metteremo tutta per ri-immaginare insieme il futuro, come abbiamo già detto durante l’ultimo Consiglio Nazionale, perché la scuola del futuro non può essere quella che abbiamo lasciato i primi giorni di marzo 2020, ma dovrà essere nuova, cucita sulle competenze e sui sogni dei nostri ragazzi. Per questo è fondamentale la parola insieme, e questa pandemia forse ce lo ha mostrato con più chiarezza che il camminare insieme, è diventato vitale. Ai docenti abbiamo chiesto di essere ancora più motivati e di gettare il cuore oltre l’ostacolo, usando creatività e adattabilità; ai genitori abbiamo chiesto di non essere dei semplici firmatari del patto di corresponsabilità ma di trasformarsi in interlocutori attenti, in promotori di iniziative e di idee, perché se scuola e famiglia, i due pilastri dell’educazione di un individuo, non parlano la stessa lingua, sarà difficile raggiungere qualsiasi obiettivo. Infine, ai ragazzi abbiamo chiesto di riporre in noi la loro fiducia, di farci capire le loro esigenze ma anche di alzare lo sguardo e prendere coscienza che su di loro c’è un progetto più lungo e molto più ampio di una singola interrogazione.

La Dad potrà tornare utile secondo lei?

La Dad ci ha fatto capire che ci possono essere modalità alternative per trasmettere il sapere ai nostri ragazzi e credo possa essere valida in casi di grandi emergenze, penso per esempio agli allagamenti di questi giorni, e in generale può essere di supporto se abbiamo bisogno di far intervenire qualcuno che vive a chilometri di distanza, magari per apprendere una lingua straniera. Insomma, abbiamo sicuramente implementato le competenze digitali di tutto il corpo docenti ed è un fattore molto positivo visto che si tratta di mezzi che i ragazzi usano tutti i giorni ma soprattutto si tratta di un linguaggio che ormai non potevamo più ignorare. La pandemia ha anche dimostrato di quanto sia necessaria una relazione, un incontro tra persone, tra individui unici che accompagnano e devono essere accompagnati, e mi auguro che non si commettano imprudenze con conseguenti passi all’indietro che sarebbero davvero duri da sopportare per i ragazzi.

Ci sarà anche un nuovo Ministro dell’Istruzione. Cosa chiederete?

Ci dispiace davvero non ci sia stata continuità in questi anni così travagliati e che viale Trastevere cambi nuovamente inquilino anche perché per noi diventa difficile stabilire un contatto duraturo. Con le associazioni che riuniscono le altre scuole paritarie cattoliche e le famiglie dei nostri alunni, qualche anno fa abbiamo dato vita all’Agorà della Parità che ha stabilito un’interlocuzione costante con il Ministero dell’Istruzione e anche con molti rappresentanti dell’arco parlamentare che di volta in volta si sono fatti carico delle nostre richieste. Rimane però una questione di fondo, la legge 62 del 2000 sulla parità scolastica non è stata mai completata e noi ci aspettiamo che il nuovo Governo porti a compimento quello che è già legge da 22 anni. Durante l’ultimo Consiglio Nazionale della Fidae abbiamo avuto l’onore di ospitare l’ex Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, che ci ha rassicurato in tal senso, siamo fiduciosi perché non vogliamo più essere trattati come docenti o alunni di serie B: siamo cittadini italiani, con gli stessi doveri e gli stessi diritti.

Qual è l’urgenza per voi paritarie cattoliche in questo momento?

Per noi è una richiesta che facciamo da tanto tempo, quella cioè di rendere una certezza i contributi statali che ci spettano per legge ma che ogni anno sembra debbano essere una concessione che arriva al termine di appelli e richieste, con ritardi di alcuni Uffici Scolastici Regionali, in primis il Lazio, che peraltro spesso comportano conseguenze molto pesanti su tanti istituti.

L’altra richiesta riguarda i docenti che insegnano da anni nelle nostre scuole senza aver avuto la possibilità di conseguire l’abilitazione e che hanno diritto ad essere stabilizzati.

Oggi, in un contesto così complicato, quale può essere il valore aggiunto delle scuole cattoliche?

La scuola cattolica deve mantenersi fedele alla propria identità per poter essere significativa nell’oggi della storia e per questo deve avere la coscienza di essere parte integrante della missione della Chiesa. Raccogliamo l’invito del Papa nel messaggio in occasione della Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali per annunciare le verità, a volte scomode, ma sempre con una grande apertura all’ascolto e al dialogo perché sono le fondamenta con cui si costruisce una relazione vera e, quindi, un’educazione vera.

WhatsApp
Telegram

Abilitazione all’insegnamento 30 CFU. Corsi Abilitanti online attivi! Università Dante Alighieri