Ius Scholae, studenti senza cittadinanza italiana: 65,2% al Nord, 23,3% al Centro e 11,5% al Sud Italia
Secondo i dati più recenti del Ministero dell’Istruzione e del Merito, relativi all’anno scolastico 2022/2023, in Italia ci sono 914mila alunni con cittadinanza non italiana, pari all’11,2% degli iscritti nelle scuole del paese. Questa percentuale varia significativamente a livello territoriale, con il Nord che raggiunge il 16%, mentre al Sud e nelle Isole scende intorno al 4%.
Focus sulle seconde generazioni
La maggior parte di questi studenti, il 65% (circa 598.745), è nata in Italia, rappresentando così quella che viene definita “seconda generazione” di stranieri. Questo dato evidenzia l’importanza della proposta dello Ius Scholae, che mira a concedere la cittadinanza ai minori stranieri che abbiano frequentato uno o più cicli scolastici in Italia.
Stime sui potenziali beneficiari
Le stime relative al numero di potenziali beneficiari della riforma variano a seconda dei criteri che saranno stabiliti. Secondo diverse fonti, tra cui Openpolis e la Fondazione Moressa, si stima che ogni anno circa 60mila alunni stranieri completino regolarmente il ciclo di studi delle elementari. Tuttavia, il numero preciso dipenderà dai requisiti finali della riforma, che potrebbero includere la durata degli studi e il tipo di permesso di soggiorno dei genitori.
Tendenze demografiche
Mentre la popolazione studentesca italiana continua a diminuire a causa del calo demografico (-145mila nell’anno scolastico 2022/2023), il numero di alunni con cittadinanza non italiana è in aumento (+42.500, +4,9% su base annua). Questo incremento è trainato sia dalla crescita dei nati in Italia (+9.759, +1,7%) sia dal maggior numero di studenti che per la prima volta frequentano una scuola italiana (29.186 nuovi ingressi in un anno).
Distribuzione geografica
La distribuzione degli alunni con cittadinanza non italiana non è uniforme sul territorio nazionale. Il 65,2% si trova nelle regioni del Nord, seguite dal Centro con il 23,3% e dal Mezzogiorno con l’11,5%. Le regioni con la maggiore incidenza sono l’Emilia-Romagna (18,4%), la Lombardia (17,1%) e la Liguria (15,8%). Dieci province, tra cui Milano, Roma e Torino, concentrano il 38,9% del totale degli studenti stranieri.
Le province con maggiore incidenza
Tra le province, Prato registra la percentuale più alta di alunni di origine migratoria in rapporto alla popolazione scolastica totale (28%), seguita da Piacenza (25,2%) e Parma (21,3%). Questi dati evidenziano la significativa presenza di alunni con cittadinanza non italiana in alcune aree specifiche del paese, che potrebbero essere fortemente influenzate da una possibile riforma dello Ius Scholae.