Ius Scholae, Matone (Lega): “Mi fa paura che in classe ai bimbi non viene nemmeno fatta imparare la poesia di Natale per non offendere chi non ha nella propria religione la festività natalizia”

La deputata della Lega, Simonetta Matone, con una lunga carriera come magistrato presso il Tribunale per i minorenni di Roma, ha sollevato un allarme riguardo a ciò che accade nelle scuole.
“Sa cosa mi fa più paura? Quel che succede nelle scuole: dove ai bambini non viene nemmeno fatta imparare la poesia di Natale per non offendere chi non ha nella propria religione la festività natalizia“, ha dichiarato, in un’intervista a Il Giornale, evidenziando una crescente preoccupazione per la censura culturale.
Interrogata sulla posizione della Lega riguardo alla legge sulla cittadinanza, Matone ha affermato che non è necessario apportare modifiche, poiché chi si comporta bene e risiede legittimamente in Italia ha diritto a richiedere la cittadinanza dopo dieci anni. Poi ha sottolineato che i diritti degli studenti senza cittadinanza sono garantiti, e ha ricordato che l’Italia è il Paese europeo che concede il maggior numero di cittadinanze agli stranieri. “Questo record si deve al fatto che la legge funziona, anche se l’iter burocratico può essere farraginoso”, ha aggiunto.
Riguardo alla proposta dello Ius Scholae, che prevede la concessione della cittadinanza ai minori che completano il ciclo di studi in Italia, Matone ha espresso scetticismo. “Non riesco a capire la necessità dello Ius Scholae, visto che disponiamo di una norma chiara che consente di controllare eventuali incidenti di percorso”, ha spiegato, sottolineando che un minore che commette una violazione della legge non può ottenere la cittadinanza.
Matone ha anche messo in guardia sui rischi legati all’integrazione culturale, affermando che la legge attuale prevede già una verifica della conoscenza della lingua italiana come requisito per la cittadinanza. “Il vero pericolo lo vedo nel rapporto con le donne e nell’assetto familiare. Dobbiamo essere molto fermi”, ha affermato, citando episodi come la chiusura di una scuola a Pioltello per il Ramadan come esempi di una gravità inaudita.
Infine, Matone ha espresso la sua preoccupazione per il futuro della cultura italiana nelle scuole, affermando che la censura di tradizioni come il Natale è un segnale preoccupante. “Vedo proprio nella scuola una minaccia continua e costante. Il fatto che io non possa dire Buon Natale è stato partorito proprio all’interno di una scuola”, ha concluso, evidenziando la necessità di un dibattito aperto e onesto su questi temi.