ITS, Confindustria vuole rilanciarli con leve fiscali e benefici economici

Confindustria chiede una legge quadro per rilanciare gli ITS: ieri sono state presentate le proposte in un incontro a Venezia.
Ne parla il Sole24Ore.
Le proposte
Nelle proposte si chiede: finanziamenti stabili sulla base di piani triennali di sviluppo (offerta didattica, compresa), percorsi di internazionalizzazione per gli studenti, utilizzo generalizzato dell’alto apprendistato, un raccordo più stretto con imprese e territori, coinvolgimento diretto del ministero dello Sviluppo economico, al fianco di Miur e regioni, per spingere su innovazione e Industria 4.0.
Come metterle in pratica
Per poter mettere in pratica le proposte, Confindustria pensa a “leve fiscali” per aiutare progetti e sviluppo tecnologico e completa equiparazione tra studenti degli ITS e quelli universitari in materia di benefici economici, come per esempio, school bonus, deducibilità delle rette e dei contributi a favore degli istituti tecnici superiori, riscatto titolo di studio.
Tutti favorevoli
Sono favorevoli alla proposta Indire e gli assessori regionali Elena Donazzan (Veneto), Melania Rizzoli (Lombardia) e Antonio Bartolini (Umbria).
ITS efficaci ma snobbati dagli studenti
Gli Its contano appena 8/9mila studenti iscritti nonostante l’82% dei neodiplomati sia già occupato e in quasi la metà dei casi con contratto a tempo indeterminato, il 90% degli impieghi è coerente con il percorso di studio e lavoro svolto dal ragazzo, il 30% della formazione è “on the job” e almeno il 50% dei docenti proviene dal tessuto produttivo.