Italia zona rossa fino a Pasqua: l’ipotesi del governo per accelerare la vaccinazione
L’Italia zona rossa per tre settimane, verosimilmente fino a Pasqua, per accelerare la vaccinazione di massa. La parola lockdown, guardando i dati epidemiologici, non è più un tabù segnala La Repubblica.
Domenica 7 in Italia ci sono stati 20.765 contagi e 207 morti, con un indice di positività a 7,6%. “C’è una risalita del contagio, i numeri e vari indicatori ce lo dicono chiaramente”, ha evidenziato il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità.
Il governo è pronto a tutti gli scenari magari ipotizzando anche di lasciar fuori qualche territorio con tassi di contagio da zona bianca. Con l’Italia zona rossa, per le scuole, con l’attuale DPCM, significherebbe che tutti gli istituti, di ogni ordine e grado, chiuderebbero e gli studenti passerebbero alla didattica a distanza.
Non solo: c’è l’idea che il divieto di circolazione, ora fissato dalle 22 alle 5, possa essere anticipato di due o tre ore. L’altra possibilità su cui si lavora è la serrata dei negozi almeno dove sono chiuse le scuole. Non solo: diversi presidenti sono in pressing affinché le scuole vengano chiuse in tutta Italia.
Nelle prossime ore è prevista una riunione straordinaria tra i ministri Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, il capo del Comitato Tecnico Scientifico, Agostino Miozzo e il commissario per l’emergenza, Giuseppe Figliuolo. Al termine della quale il presidente del Consiglio, Mario Draghi, farà un punto con la cabina di regia di maggioranza per decidere cosa fare.
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Lockdown non solo per contenere il virus, ma anche per vaccinare
Italia zona rossa sarebbe necessaria non solo per contenere l’avanzata del virus e delle varianti, ma per la campagna di vaccinazione, da sempre una priorità del governo Draghi. In arrivo circa 9 milioni di dosi. Dal 1° aprile e per i prossimi tre mesi dovrebbero arrivarne circa 17 milioni al mese. L’obiettivo dell’esecutivo, secondo il ministro Speranza, è quella di raggiungere la metà della popolazione.
Nelle prossime 48 ore, poi, il Ministero della Salute, darà il via libera ad Astrazeneca anche per gli over 65. Poi si procederà a concludere la vaccinazione del personale scolastico (per adesso si è fermi al 30%).
“Serve una regia unica nazionale perché questo non è un tempo ordinario, ma straordinario” insiste il presidente dell’Anci, Antonio Decaro.
Vaccino Covid-19, per il personale scolastico si procede a macchia di leopardo
E attenzione anche alle ripercussioni sugli effetti collaterali del vaccino (in particolare negli uffici pubblici) così come sta accadendo con il personale scolastico: tanti sono in malattia dopo la vaccinazione.
Attualmente, così come segnala il Sole 24 Ore, risulta vaccinato meno di un terzo del personale scolastico con alcuni territori più avanti rispetto ad altri. La Calabria e la Sardegna sono al palo così come la Lombardia e la Liguria.
Venerdì sera marzo risultava vaccinato meno di un terzo del personale scolastico (inteso come insegnanti, Ata e presidi). Precisamente il 32,3 per cento. All’opposto, invece, per la Toscana con il 68,5% di personale che ha ricevuto almeno la prima dose. Così come dalla Puglia (62,2%), dall’Umbria e dalla Campania. Tutte stabilmente al di sopra del 50 per cento.
Covid, la situazione nelle scuole regione per regione. IN AGGIORNAMENTO
Complessivamente, quindi, la ripartizione delle Regioni e Province Autonome nelle diverse aree in base ai livelli di rischio a partire dall’8 marzo 2021 è la seguente:
- area gialla: Calabria, Lazio, Liguria, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta
- area arancione: Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Umbria, Veneto
- area rossa: Basilicata, Campania, Molise
- area bianca: Sardegna
I provvedimenti sono emanati salve eventuali misure più restrittive già adottate sui territori.
Covid, cosa si può fare e cosa no nelle varie zone
Nella zona arancione gli spostamenti consentiti solo dentro il Comune, dalle 5 alle 22. Chi vive in un Comune fino a 5mila abitanti può spostarsi entro i 30 km dal confine (anche in un’altra regione), con il divieto di recarsi in capoluoghi di provincia. Sempre nel comune consentite visite ad amici e parenti, una volta al giorno in massimo 2 persone (esclusi under 14). Negozi aperti (centri commerciali chiusi nei festivi e prefestivi). Chiusi bar e ristoranti con asporto limitato alle 18 per le attività senza cucina. Chiusi cinema, teatri, musei, palestre e piscine.
Nella zona rossa consentito spostarsi dalle 5 alle 22, anche dentro il comune solo per motivi di lavoro, salute o necessità. Vietati gli spostamenti verso altre case private. Chiusi tutti i negozi al dettaglio, tranne rivenditori di generi alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccai, edicole e altri servizi come ferramenta, ottici e negozi di informatica. Chiusi parrucchieri. Chiusi bar e ristoranti, con asporto limitato alle 18 per le attività senza cucina. Chiusi cinema, teatri, musei, palestre e piscine. Sospese lezioni in presenza.
Nella zona gialla consentito spostarsi dalle 5 alle 22 nella regione. Ok spostamenti verso una casa privata una volta al giorno in massimo 2 persone (esclusi under14 e persone disabili o non autosufficienti). Aperti fino alle 18 bar e ristoranti: dalle 18 alle 22 consentito asporto (non per bar). Aperti negozi (centri commerciali chiusi nei festivi e prefestivi). Via libera ai musei negli infrasettimanali e, dal 27 marzo, anche il sabato e i festivi. Dal 27 possibilità di riaprire teatri e cinema. Palestre e piscine chiuse.
Nella zona bianca, invece, decadono i divieti delle altre zone, anche quelle gialle, compresa la chiusura notturna. In Sardegna, unica regione italiana in questa zona, ecco cosa si prevede: ristoranti aperti fino alle 23, bar fino alle 21 e stop agli spostamenti dalle 23.30 alle 5. Possono riaprire palestre, scuole di danza (senza contatto), centri commerciali il sabato e la domenica, musei e luoghi della cultura. Aperte tutte le scuole.