Italia più scolarizzata: l’85% ha un diploma. Ma i laureati si fermano al 29%, media europea è al 42%
Negli ultimi due decenni, secondo quanto riporta l’ISTAT nel suo rapporto annuale, l’Italia ha visto un significativo miglioramento nel livello di istruzione tra i giovani. Tra il 2002 e il 2022, la percentuale di giovani tra i 20 e i 24 anni con solo la licenza media è diminuita drasticamente, passando dal 30,4% al 14,9%. Questo progresso ha ridotto il divario con la media dell’UE27 da 7,2 a 1,5 punti percentuali. Parallelamente, la dispersione scolastica esplicita è scesa dal 24,2% all’11,5%, avvicinando l’Italia all’obiettivo europeo del 9% entro il 2030. Questo traguardo è già stato raggiunto per le ragazze, con un tasso del 7,6%, mentre per i ragazzi il dato rimane al 13,1%.
Aumento del livello di istruzione superiore
Nel medesimo periodo, la quota di giovani con almeno un diploma è aumentata dal 69,6% all’85,1%, eliminando il divario con l’UE27. Anche tra i 25 e i 34 anni, la percentuale di coloro che possiedono un titolo terziario è cresciuta notevolmente, dal 12,2% al 29,2%. Tuttavia, il gap con la media europea è leggermente aumentato, poiché nell’UE27 la percentuale di laureati è salita dal 23,1% al 42,0%.
Comparazione con altri paesi europei
Dal 2013 al 2021, l’Italia ha mantenuto un ritmo di crescita nei laureati triennali (ISCED 6) simile a quello di Francia, Germania e Spagna. Per i titoli di laurea magistrale o a ciclo unico (ISCED 7), l’Italia si colloca in una posizione intermedia. Tuttavia, per quanto riguarda i titoli di dottorato o specializzazione (ISCED 8), l’Italia è in ritardo rispetto agli altri paesi, con una posizione decrescente nel confronto europeo.
Sfide residuali nel sistema educativo
Nonostante i progressi, nel 2022, il livello complessivo di istruzione della popolazione italiana tra i 25 e i 34 anni resta inferiore alla media degli altri paesi europei. Questo è in parte dovuto a una percentuale ancora elevata di giovani con solo la licenza media (22%), e alla scarsa diffusione dei titoli universitari di breve ciclo, prevalentemente tecnici, che sono più comuni in Francia e Spagna ma ancora poco sviluppati in Germania e Italia (ISCED 5, forniti dagli ITS in Italia).
Differenze di genere nell’istruzione
In tutti e quattro i paesi esaminati, le donne mostrano un vantaggio in termini di livelli di istruzione, nonostante una minore rappresentanza nelle discipline scientifiche. In Italia, nel 2021, il numero di donne con un titolo di primo livello superava del 50% quello degli uomini, e del 25% per i diplomi magistrali. Tuttavia, nelle aree scientifiche e tecniche, la percentuale di laureate rimane inferiore rispetto agli uomini, con un’incidenza che scende al 34,1% in Italia.
Scolarizzazione tra i 25 e i 64 anni
Il divario con gli altri paesi europei diventa più evidente considerando la popolazione in età lavorativa tra i 25 e i 64 anni. In Italia, il 37% di questa fascia di età ha al massimo la licenza media nel 2022, rispetto al 55,9% del 2002. Sebbene questo dato sia leggermente superiore a quello della Spagna (35,8%), è significativamente più alto rispetto a Francia e Germania, dove la percentuale è del 16,7% e 16,8% rispettivamente.