Istruzione terziaria in crescita: 29,2% dei giovani laureati. 97,6% usa internet, ma competenze digitali sotto la media UE. Rapporto ISTAT

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Il Presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, ha presentato oggi la trentaduesima edizione del “Rapporto annuale sulla situazione del Paese”, offrendo un quadro dettagliato degli effetti dell’emergenza sanitaria sulla società e sull’economia italiana.

Istruzione: progressi e divari

Il rapporto evidenzia un costante miglioramento nel settore dell’istruzione, sebbene permangano forti disparità sociali e territoriali. La percentuale di giovani tra i 25 e i 34 anni con un titolo terziario è aumentata notevolmente negli ultimi due decenni, raggiungendo il 29,2% nel 2022. Tuttavia, l’Italia rimane indietro rispetto alla media europea, principalmente a causa dell’assenza di corsi universitari biennali a carattere tecnico.

Nonostante ciò, l’Italia si posiziona a metà classifica tra Francia, Germania e Spagna per quanto riguarda la percentuale di diplomati con laurea triennale o equivalente tra i 20 e i 29 anni. Tuttavia, il nostro Paese è in ultima posizione per dottorati e specializzazioni.

Un dato preoccupante riguarda il fenomeno della sovra-istruzione: il 34% dei laureati occupati svolge professioni che non richiedono il titolo di studio conseguito. Questa percentuale è aumentata ulteriormente tra il 2019 e il 2023.

Le nuove generazioni e la vita quotidiana

Il rapporto analizza anche i cambiamenti nella vita quotidiana, in particolare tra le nuove generazioni. L’uso di Internet tra i giovani di 16-24 anni è quasi raddoppiato negli ultimi vent’anni, raggiungendo il 97,6% nel 2023. Tuttavia, i giovani italiani mostrano ancora un ritardo nell’acquisizione di alcune competenze digitali rispetto ai coetanei europei.

Si osserva inoltre una diminuzione delle interazioni sociali in presenza tra i giovani, così come una minore partecipazione ad attività politiche e di volontariato. Al contrario, la partecipazione ad attività culturali e la lettura rimangono stabili.

Preoccupa il peggioramento degli indicatori di salute mentale tra i giovani, in particolare tra le ragazze, e l’aumento dell’eccesso di peso. Si registra anche una diminuzione del consumo giornaliero di alcol, ma un aumento di quello occasionale e fuori pasto. L’abitudine al fumo diminuisce, ma aumentano nuove forme di consumo di tabacco e nicotina, come la sigaretta elettronica e il tabacco riscaldato.

RAPPORTO

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