Istruzione obbligatoria a 18 anni e scuola “della seconda opportunità”, proposta del Ppe
red – "Per combattere la disoccupazione giovanile nell’Unione europea è necessario attuare, in tutti gli Stati membri, una serie di provvedimenti come il prolungamento dell’istruzione obbligatoria fino a 18 anni e la creazione di scuole cosiddette ‘della seconda opportunità’." A sostenerne l’utilità è on. Scurria, coordinatore del Ppe in Commissione Cultura ed Istruzione del Parlamento europeo in merito alla votazione sull’importanza di ridurre il tasso di abbandono scolastico per favorire la crescita e la stabilità sociale in Europa.
red – "Per combattere la disoccupazione giovanile nell’Unione europea è necessario attuare, in tutti gli Stati membri, una serie di provvedimenti come il prolungamento dell’istruzione obbligatoria fino a 18 anni e la creazione di scuole cosiddette ‘della seconda opportunità’." A sostenerne l’utilità è on. Scurria, coordinatore del Ppe in Commissione Cultura ed Istruzione del Parlamento europeo in merito alla votazione sull’importanza di ridurre il tasso di abbandono scolastico per favorire la crescita e la stabilità sociale in Europa.
In questi istituti ‘della seconda opportunità’, ha continuato l’On "alla presenza di docenti, psicologi ed educatori, ragazzi in condizioni di disagio, poveri e in precoce stato di fallimento, anche a causa di una eccessiva rigidità del sistema scolastico vigente, vengono reintrodotti nel circuito dell’istruzione con percorsi formativi ad hoc che tengono conto anche delle passioni e degli interessi extracurriculari delle persone"
"E’ infatti dimostrato che, – ha continuato Scurria – a fronte di una disoccupazione giovanile che colpisce un ragazzo ogni cinque, basterebbe una riduzione dell’ 1% del tasso di abbandono scolastico per dare spazio a 500.000 giovani lavoratori qualificati. Inoltre, secondo alcuni dati recenti, il 52% dei giovani che hanno lasciato la scuola senza raggiungere un diploma rimane disoccupato".
"Per garantire ad un’’Europa, in crisi economica e con un trend di migranti in continua espansione, una possibilità concreta di sviluppo e di coesione sociale ritengo fondamentale – ha concluso – il far leva sulla conoscenza e su un adeguato grado di istruzione anche informale; le riforme della scuola negli Stati membri debbono prevedere partenariati tra scuole ed imprese locali per offrire agli studenti un migliore orientamento professionale"