L’impego che il governo vuole assumersi, spiega il ministro Giannini alla Festa a tema del Pd di Orvieto “Saperi 2.0”, è quello di occuparsi dell’istruzione superiore e in particolare dell’Università e della ricerca.
L’impego che il governo vuole assumersi, spiega il ministro Giannini alla Festa a tema del Pd di Orvieto “Saperi 2.0”, è quello di occuparsi dell’istruzione superiore e in particolare dell’Università e della ricerca.
Per il ministro “Nel campo della ricerca i temi di sofferenza sono chiari e noti: c’è un eccesso di burocratizzazione nelle regole di accesso, di carriera e di interazione col resto del mondo e c’è una mancanza di rinnovamento dei giovani ricercatori".
Lo scopo fondamentale del governo è quello di aumentare il numero di laureati migliorando al tempo stesso le politiche che regolano il diritto allo studio assegnando i finanziamenti su base meritocratica.
I punti fondamentali dell’accelerazione sull’istruzione superiore sono:
- Incentivare il diritto allo studio;
- Valorizzare le eccellenze;
- Garantire il merito;
- Rendere meno burocratici i processi;
- Garantire il turnover.
Si vuol puntare a fornire un rapido ricambio generazionale cercando di produrre ricercatori giovani perché “Sì fa meglio quando si è giovani, deve esserci un ricambio rapido e c’è bisogno che si possa iniziare a fare il ricercatore a 25 anni. Se riusciremo concretamente a portare questo processo, che ha messo la scuola al centro del dibattito della società, anche guardando all’istruzione superiore e quindi agli over 18 allora avremo anche una buona università e una buona ricerca".
La necessità principale, secondo Giuliano Poletti , ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, è quella di allineare le imprese ai giovani e alle opportunità lavorative. Tutto questo è strettamente legato al mondo della scuola e dalla consapevolezza che avere giovani preparati e competenti è un bene a cui non si può e non si deve rinunciare. Il primo passo è quello di investire prioritariamente sulla formazioni e specifica che "incrementare le attività di alternanza scuola/lavoro e abbiamo bisogno di lavorare sul versante vero e proprio della formazione con le regioni, perché oggi la competenza sulla formazione è delle regioni quindi dobbiamo trovare una modalità per cui da una parte a livello nazionale si indichino delle traiettorie e dall’altra parte ci sia la possibilità, a livello regionale, di fare le cose che vanno fatte".
di Patrizia Del Pidio