Istruzione e formazione negli Istituti penitenziari e nei Servizi Minorili della Giustizia: firmato il protocollo tra Ministero istruzione e giustizia

E’ stato sottoscritto il Protocollo di intesa tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Ministero della Giustizia per la “Prosecuzione del programma speciale per l’istruzione e la formazione Negli istituti penitenziari e nei servizi minorili della giustizia”.
Il fine del protocollo è perseguire il diritto costituzionale all’istruzione – anche quale leva per il pieno reinserimento sociale – e garantire l’assolvimento dell’obbligo di
istruzione e dell’obbligo formativo, consentendo ai soggetti ristretti nelle strutture penitenziarie italiane e a quelli sottoposti a provvedimenti penali non detentivi da parte dell’Autorità giudiziaria minorile, il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria di primo e secondo grado o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno d’età.
Le attività si dovranno realizzare attraverso metodi e strumenti innovativi e soluzioni organizzative basate sulla personalizzazione del percorso rieducativo di ciascuno, partendo da un Patto formativo individuale, finalizzato all’acquisizione di competenze da spendere anche per il reinserimento nella vita sociale e lavorativa, e potranno prevedere:
a) il prevalere di tecniche esperienziali rispetto a quelle trasmissive, allo scopo di facilitare lo sviluppo delle potenzialità personali e delle competenze di adulti e minori, di riconoscere e consolidare le esperienze pregresse, di orientare le scelte individuali verso percorsi adeguati al livello culturale di partenza, che siano basate sulla personalizzazione dell’iter formativo e che tengano conto degli interessi e dei bisogni espressi – o eventualmente inespressi – al fine di rafforzare la motivazione ad apprendere e la conseguente responsabilità rispetto al percorso formativo avviato;
b) la realizzazione di percorsi che consentano di percepire l’utilità immediata e concreta delle competenze acquisite, nella prospettiva della ricostruzione di un ruolo sociale e lavorativo/professionale;
c) l’utilizzo di strumenti, tecniche e metodologie didattiche flessibili in modo da formulare le proposte più adeguate a ciascun allievo;
d) la valorizzazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, sia per la realizzazione di percorsi di fruizione a distanza (FAD), sia al fine di colmare il divario digitale dei soggetti in esecuzione pena detentiva e non detentiva, in considerazione del fatto che la conoscenza in campo digitale è ormai indispensabile per ogni tipo di attività lavorativa, di istruzione/formazione, economica ed associativo/relazionale, con conseguente permanere di un significativo svantaggio sociale per chi non ha i mezzi o le possibilità per accedervi;
e) piani personalizzati d’istruzione per i minori sottoposti a provvedimenti penali dell’Autorità Giudiziaria Minorile – con particolare attenzione ai soggetti con disturbi dell’apprendimento – assicurando continuità nell’attuazione del Patto formativo qualora intervenga un cambio di misura o remissione in libertà, al fine di garantire l’adempimento degli obblighi formativi, prevedendo attività di sostegno e accompagnamento attraverso attività di tutoraggio nei percorsi scolastici in area penale interna ed esterna.