Istruzione degli adulti, il piano strategico nazionale per colmare i deficit di competenze di base e qualificazioni

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Proponiamo una analisi sul Piano strategico nazionale per lo sviluppo delle competenze della popolazione adulta, documento programmatico in materia di interventi operativi pluriennali, la cui finalità è quella di intervenire su una parte consistente della popolazione adulta per colmare i deficit di competenze di base e di basse qualificazioni.

L’obiettivo per i beneficiari di tali interventi è:

  • recuperare competitività nel mercato del lavoro;
  • aumentare le possibilità di inserimento e reinserimento nei propri contesti di vita sociale e familiare.

Il documento è stato approvato in Conferenza Unificata con l’Accordo dell’8 luglio 2021 ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera c) del Decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281, per il triennio 2020/2022.

Contenuti del piano.

Il Piano strategico nazionale per lo sviluppo delle competenze della popolazione adulta si articola in due sezioni.

Nella sezione A vengono ricompresi i contenuti riguardanti la contestualizzazione degli interventi da valorizzare e di quelli proposti, si ricostruisce il quadro normativo e programmatico nel quale si iscrivono le direttrici di intervento e le relative azioni individuate per agirle e, infine, si compie una ricognizione delle Azioni già programmate e indicate nelle schede inviate da MLPS, MIUR, Regioni, UPI e Anci.

Nella Sezione B, a partire dalla definizione del target del Piano, dell’individuazione degli approcci fondativi adottati e delle direttrici di intervento, viene esposta la declinazione in azioni essenziali ed opzionali della strategia di intervento complessiva, evidenziandone i rapporti di coerenza con gli interventi in essere e assumendo il monitoraggio e la valutazione come attività trasversali.

Il problema dell’analfabetismo funzionale.

L’Italia ha circa 13 milioni di adulti con un basso livello di istruzione. Il numero complessivo di adulti potenzialmente bisognosi di riqualificazione potrebbe, tuttavia, essere superiore a 13 milioni, se si considerano anche gli individui con livelli di istruzione medio-alti, ma con scarse capacità digitali, di alfabetizzazione e di calcolo.

Il concetto di analfabetismo funzionale corrisponde ad insufficienti competenze di literacy. Con le competenze di numeracy e di problem solving in ambienti tecnologicamente avanzati, la literacy è una delle tre information processing skills. Si tratta di persone che riescono con difficoltà a leggere testi brevi su argomenti familiari e ad individuare informazioni specifiche e, soprattutto, non sono in grado di associare testo e informazioni.

Le raccomandazioni europee.

La Raccomandazione del Consiglio sul Programma Nazionale di Riforma 20197 per l’Italia (CSR) contiene indicazioni su alcune direttrici sulle quali viene richiesto al Governo italiano un investimento specifico. In particolare:

  • investimenti nell’istruzione e nelle competenze sono fondamentali per promuovere una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile: migliorare la qualità del sistema di istruzione e formazione rappresenta una sfida importante anche considerando il tasso di abbandono scolastico che rimane al di sopra della media UE e che vi sono ampie differenze regionali e territoriali in termini di risultati scolastici;
  • le competenze digitali sono quelle che più richiedono di essere migliorate: i livelli delle competenze digitali di base e avanzate sono inferiori alla media dell’UE: solo il 44 % delle persone tra i 16 e i 74 anni possiede competenze digitali di base pari al 57 % nell’UE.

Apprendimento degli adulti.

L’apprendimento in età adulta copra l’intera gamma delle attività di apprendimento nei contesti formali, non formali e informali svolte dagli adulti al termine dei percorsi di istruzione e formazione iniziali, producendo benefici per gli individui stessi, per i datori di lavoro e per la società in senso lato. Tale processo educativo e formativo si interconnette con le politiche economiche, della protezione sociale, dell’innovazione, dell’ambiente e della sicurezza, con significativo – potenziale – impatto sulla diffusione dei valori democratici e sull’esercizio della cittadinanza attiva.

L’apprendimento in età adulta assume ancora più importanza in questa fase post pandemica: la pandemia del Covid-19 ha avuto infatti un profondo impatto su milioni di persone nell’UE che hanno perso il lavoro o hanno subito perdite significative di reddito. Molti dovranno acquisire nuove competenze e passare a nuovi posti di lavoro in un settore economico diverso.

La rete territoriale.

L’architettura delle Reti territoriali prevede la partecipazione di servizi pubblici e privati di istruzione, formazione e lavoro presenti sui territori, inclusi i Centri provinciali per l’istruzione degli Adulti (CPIA), Università, agenzie formative e imprese, attraverso rappresentanze datoriali e sindacali, Camere di commercio, Osservatorio nazionale sulla migrazione e strutture degli enti pubblici di ricerca.

Le Regioni italiane, che rappresentano il principale punto di snodo dei servizi sul territorio per il lavoro e la formazione professionale, affrontano il tema della certificazione e validazione delle competenze all’interno dei propri sistemi contestualizzando e differenziando strumenti e approcci.

I CPIA.

In questo contesto vanno inquadrati anche i recenti provvedimenti legislativi che hanno ridefinito l’assetto organizzativo e didattico dei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA), ivi compresi i corsi serali. In particolare, si fa riferimento al Decreto del Presidente della Repubblica del 29 ottobre 2012, n. 263 e alle Linee Guida emanate con il Decreto Interministeriale del 12 marzo 2015.

Tali norme hanno posto l’accento sulla centralità dell’adulto nel processo di apprendimento e sulla valorizzazione delle competenze acquisite nelle esperienze di vita e di lavoro, sia in ambito formale, che non formale e informale.

I CPIA rappresentano un punto di riferimento istituzionale stabile, strutturato e diffuso per coordinare e realizzare – per quanto di competenza – azioni di accoglienza, orientamento e accompagnamento rivolte alla popolazione adulta, e soprattutto ai gruppi svantaggiati.

Obiettivi 2021/2023.

Per il triennio 2021-2023, le amministrazioni pubbliche coinvolte hanno valutato di focalizzare il Piano su pochi e misurabili obiettivi strategici, quali:

1. favorire il rientro degli adulti nei percorsi di istruzione finalizzati ad innalzarne le qualificazioni;

2. favorire la partecipazione degli adulti a corsi finalizzati allo sviluppo e al potenziamento delle competenze di base con particolare riferimento a quelle linguistiche, digitali, finanziarie e green (anche attraverso la valorizzazione di quadri di riferimento comuni sulle competenze linguistiche, digitali e finanziarie attese in esito ai suddetti corsi, a partire da quelli già definiti dal MI a livello nazionale, coerenti con i relativi quadri comuni di riferimento europei e integrati nell’ambito del Quadro nazionale delle qualificazioni);

3. promuovere accordi territoriali tra CPIA, CPI e Comuni per favorire il raccordo tra questi soggetti e consentire l’accoglienza, la presa in carico e le possibili azioni di orientamento a favore della popolazione adulta in attesa di una collocazione/ricollocazione lavorativa, anche in una prospettiva di rafforzamento e capacitazione delle reti territoriali dei servizi di istruzione, formazione, lavoro e inclusione sociale.

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