Istituti professionali, da 5 a 4 anni e dopo il diploma accesso diretto agli ITS Academy: Valditara prepara la riforma

Non solo ITS: il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara spinge sul legame sempre più forte fra scuola e lavoro. E propone la sperimentazione degli istituti professionali a 4 anni.
Nel corso dell’incontro dell’8 giugno fra amministrazione e organizzazioni sindacali, che aveva per oggetto proprio la sperimentazione di un nuovo modello di istruzione tecnica e professionale, si è toccato anche il tema dei quattro anni di professionali.
La proposta di Valditara, tuttavia, prevede una partecipazione degli istituti su base volontaria, alla stregua dei licei quadriennali che negli ultimi anni hanno visto la luce.
Fra i fattori che hanno spinto il numero uno di Viale Trastevere a mettere mano agli istituti professionale c’è anche la continua perdita di iscritti negli ultimi anni, con una formazione che non preparerebbe a dovere al lavoro.
La riforma che Valditara ha in mente prevede progetti di sviluppo che riguardano gli Istituti professionali, le Scuole regionali e Istituti tecnici superiori con investimenti sull’intera filiera.
Inoltre, il progetto prevede che gli studenti diplomati in un istituto professionale avranno un accesso diretto all’accademia superiore, gli Its Academy.
Le novità che riguardano le nuove scuole professionali dovrebbero entrare in vigore nella stagione 2024-2025.
Sul tema i sindacati ascoltano con attenzione ed esprimono le prime posizioni sulla scorta delle informazioni fornite al momento sul progetto.
“Noi abbiamo posto una serie di osservazioni, trattandosi di una sperimentazione aperta e volontaria ad organico invariato ci sono le condizioni per discuterne apertamente, con tutte le precauzioni che ai debbono avere per una filiera molto importante, ma abbandonata a se stessa in questi anni“, ha commentato ad Orizzonte Scuola Ivana Barbacci, segretario generale della Cisl Scuola.
La questione della riforma dei tecnici e professionali è da sempre centrale fra gli obiettivi del Ministro Valditara.
“Stiamo a tal fine predisponendo un percorso sperimentale particolarmente avanzato”, spiegava il ministro pochi giorni fa.
E in tal senso, secondo la sua visione, un passaggio fondamentale sarà aprire alle professionalità provenienti dal mondo delle imprese, “per offrire specializzazioni – spiega Valditara – che il sistema scolastico da solo non riesce a mettere in campo, arricchendo così il piano dell’offerta formativa”.
Inoltre, un “ruolo significativo” sarà giocato dal docente tutor e il docente orientatore, che il ministro definisce “figure centrali di una scuola capace, grazie al lavoro collettivo di tutte le sue componenti, di far emergere i talenti di ogni studente”.
“Questa sperimentazione, che sulla carta sembra garantire l’esistente (il Mistero parla di mantenere l’organico in essere), vede l’introduzione nel sistema di istruzione secondaria di secondo grado di nuove figure di docenti, già presenti negli ITS, non contrattualizzate e senza indicarne il monte ore e la percentuale di presenza rispetto ai docenti curricolari”, spiega il segretario generale Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile.
E ancora: “Ai docenti provenienti dal mondo del lavoro è richiesta solo una specifica “esperienza professionale” di tre anni, maturata nei settori produttivi di riferimento. Su questo punto, c’è poca chiarezza. Il Ministero introduce, poi, la possibilità per gli alunni di passare – alla fine del quarto anno degli IeFp – direttamente agli ITS Academy se questi avranno raggiunto gli obiettivi specifici di apprendimento del quinto anno – afferma – A certificare ciò sarà niente meno che Invalsi, su cui abbiamo espresso più volte la nostra contrarietà”.
“È una sperimentazione che lascia perplessi – conclude il segretario – sembrerebbe finalizzata a un tentativo di rilancio della formazione professionale, notoriamente in crisi negli ultimi anni, certamente utile, ma che andrebbe rivista nel suo insieme”