Isee corrente, tutte le novità del nuovo modello DSU

Novità in materia Isee, e nuovo modello DSU per richiedere la versione corrente della certificazione.
La crisi dovuta alla pandemia non ha fatto altro che aumentare lo stato di bisogno delle famiglie italiane. Lo dimostrano i dati aggiornati dall’Inps riguardo all’Isee, che è il certificato utile a richiedere prestazioni assistenziali e bonus, è che è il metro di valutazione dello stato di bisogno di una famiglia.
I dati dell’Inps sono aggiornati al 30 settembre e dimostrano come sono sempre più le famiglie che dopo aver richiesto ed ottenuto l’Isee ordinario, chiedono quello corrente, che è lo strumento utile a rendere più vicino al bisogno recente delle famiglie, la certificazione.
L’importanza di una certificazione che riesca a dare con più precisione, il reale stato di necessità di una famiglia, è dimostrato anche da recenti interventi normativi in materia di Isee, perché proprio la versione corrente cambia nettamente.
I numeri dell’Osservatorio sui dati delle DSU dell’Inps è eloquente
Dall’aumento costante di richieste di Isee corrente è evidente che la condizione economica di molte famiglie italiane è cambiata in peggio rispetto a due anni fa.
È quanto emerge dall’Osservatorio sulle Dichiarazioni Sostitutive Uniche dell’Inps, dati che sono riferiti al 30 settembre 2021, cioè molto attuali. Il periodo di riferimento dello studio dell’Inps è stato effettuato nel quadriennio 2016-2020. E tra 2019 e 2020, sono un milione in più le famiglie che hanno richiesto l’Isee.
Un po’ per via del trend che hanno preso le prestazioni dell’Inps, molto più spesso legate all’Isee (bonus, incentivi, assegni e così via), un po’ per l’aumento di questi bonus e un po’ per la crisi, le richieste di Isee all’Inps sono aumentate esponenzialmente. E lo stesso si può dire dell’Isee corrente, che è il modello che riesce a colmare l’anomalia relativa al disallineamento tra anno di presentazione della DSU e anno di riferimento di redditi e patrimoni. Andare due anni indietro con le giacenze medie e con i redditi, rispetto a quando si presenta la Dichiarazione Sostitutiva Unica propedeutica al rilascio dell’Isee è una anomalia evidente.
E lo è ancora di più oggi, perché per esempio, l’Isee 2021 fa riferimento a redditi e patrimoni del 2019, cioè prima della pandemia, quando è de tutto evidente, le condizioni di molte famiglie erano migliori.
Nel corso del 2020, 189.259 sono state le famiglie che hanno richiesto l’Isee corrente, con un incremento superiore al 300% rispetto ai 54.600 nuclei familiari che avevano fatto lo stesso nel 2019. E, anche se i dati del 2021 non sono ancora fuoriusciti, il trend sembra lo stesso.
Isee corrente e novità
Per ottenere l’Isee corrente devono essersi verificati cambiamenti rispetto a quanto dichiarato nella DSU ordinaria riferita ai due anni precedenti. Si può richiedere l’Isee corrente, in virtù delle novità introdotte, quando si registra:
Una variazione dell’attività di lavoro autonomo o di lavoro dipendente;
Una diminuzione del reddito complessivo del nucleo familiare in misura superiore al 25%;
Una diminuzione del patrimonio mobiliare del nucleo familiare (libretti bancari, conti correnti, carte di credito, depositi, buoni fruttiferi e così via) superiore al 20%;
Una diminuzione del patrimonio immobiliare del nucleo familiare (case, terreni e fabbricati in genere) in misura superiore al 20%.
Tutte queste variazioni possono essere alternative tra loro e non necessariamente devono essersi verificate insieme per poter avere diritto a richiedere l’Isee corrente. Le variazioni patrimoniali sono le novità introdotte adesso in materia di Isee corrente, variazioni che prima non erano considerate per le richieste di questo particolare Isee.
In pratica, adesso la richiesta dell’Isee corrente sarà possibile anche in caso di variazioni patrimoniali del 20% negli ultimi 12 mesi. L’Isee corrente potrà essere presentato dal 1° aprile di ogni anno e sarà valido come l’Isee ordinario, fino al 31 dicembre dello stesso anno (prima valeva 6 mesi).
Restano valide le motivazioni generali che possono dare diritto alle richieste di Isee corrente. Infatti restano buone la perdita del posto di lavoro, l’interruzione di un trattamento previdenziale, assistenziale e indennitario, una variazione del reddito del nucleo familiare in misura superiore al 25%.
I Caf hanno già iniziato ad adottare queste novità, per le quali in sede di richiesta dell’Isee e quindi di presentazione della DSU, occorre recuperare oltre ai saldi e alle giacenze medie di banche o Poste relative al 31 dicembre 2019 (per l’Isee del 2021 naturalmente), anche il saldo e la giacenza media relative al 31 dicembre 2020. Questo perché occorre verificare eventualmente, la differenza di patrimonio mobiliare del nucleo familiare.