Io, preside, non sono d’accordo con le scuole chiuse. Il governo abbia il coraggio di vaccinare tutti, anche i bimbi. Lettera

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Inviato da Eugenio Tipaldi – “Rivolta dei presidi” titolano i giornali, ma sono poco più di 2000 i presidi su 6850 che hanno firmato la petizione diretta al ministro dell’Istruzione per chiedere il rinvio dell’inizio delle lezioni in presenza.

Cosa ne pensano i restanti dirigenti scolastici? Per quanto mi riguarda, non sono d’accordo a tenere chiuse le scuole per gli studenti. Non è rimandando la riapertura che non avremo più  casi di contagio da Covid. Nessuno può  prevedere quando il picco del contagio ci sarà.

Condivido che molte cose non sono state fatte, per esempio è  scandaloso che la proroga per l’organico Covid ATA sia stata fatta fino al 31 marzo e non fino al 30 giugno, come chiedevo in una petizione al ministro firmata da più di 2500 sostenitori. Ma adesso abbiamo i vaccini. Il Governo abbia il coraggio di obbligare tutti a vaccinarsi, anche i bambini. Chi non si vaccina avrà  diritto alla DAD, con i suoi limiti, perché  non si può  negare il diritto all’istruzione. Solo chi si vaccina avrà  diritto alla lezione in presenza. Questo fino a quando durerà  l’emergenza.

Ma non è  giusto che devono andare in DAD gli studenti  vaccinati a causa dei non vaccinati. Sono quest’ultimi che nella stragrande maggioranza intasano gli ospedali e diventano positivi.

In Campania i bambini e i ragazzi sono ancora una volta  figli di un dio minore, costretti a rinunciare alla scuola in presenza più  degli altri, perché il governatore  De Luca vuol fare il primo della classe o vuole nascondere i problemi che non sa risolvere.

Se i letti in terapia intensiva a disposizione  in Campania sono 700 e solo 70 sono occupati, come stava scritto nel bollettino regionale di qualche giorno fa, quando De Luca ha emanato l’ordinanza che sospende le lezioni per infanzia, primaria e media fino al 29 gennaio, i casi sono 2: o l’allarme è  ingiustificato o i numeri non sono veritieri.

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