CESP su Invalsi: “Così si valutano i prodotti non i ragazzi” e l’S.N.V. chiede aiuto ai Dirigenti
red – Si allarga il fronte dell’opposizione ai test Invalsi. Il Servizio Nazionale di Valutazione risponde inviando una lettera ai Dirigenti.
red – Si allarga il fronte dell’opposizione ai test Invalsi. Il Servizio Nazionale di Valutazione risponde inviando una lettera ai Dirigenti.
I COBAS hanno indetto uno sciopero (7, 14 e 16 maggio) in concomitanza con le giornate in cui sono previste le somministrazioni delle prove.
Critiche anche dal CESP, che in un convegno organizzato a Vicenza, si è scagliata contro il modello di "risposte a crocetta per spezzoni di materie". "Ormai – si è detto durante il convegno – la pedagogia ha dimostrato che si deve lavorare sull’intelligenza multipla. Limitare ogni valutazione alla resa di settori parziali dell’apprendimento è riduttivo. È un modo di giudicare che rispecchia quello aziendale del prodotto, ma i ragazzi sono persone con personalità, pensiero, logiche individuali da non incasellare".
Alle critiche e prese di posizione l’SNV risponde inviando una guida ai dirigenti. "Per la buona riuscita della rilevazione e la raccolta di dati attendibili, – scroivono – è essenziale la Sua collaborazione. Le chiediamo dunque di aiutarci nel fornire ai docenti, al personale della Sua scuola, agli allievi e ai loro genitori tutte le informazioni necessarie per la buona riuscita dell’operazione e per la condivisione dei suoi obiettivi conoscitivi. È fondamentale che docenti e alunni affrontino le prove INVALSI con la massima serenità e serietà e disponendo di tutte le informazioni necessarie".
Un appello dovuto o una contromossa? Un giudizio sul fronte dell’opposizione l’aveva espresso, qualche giorno fa, Paolo Sestito, commissario straordinario INVALSI, affermando che si trattava più di "rumore che reale consistenza".
Lo speciale sulle prove Invalsi