Intelligenza artificiale per fare i compiti, pratica che dilaga. Attivare applicazioni antiplagio, ci vogliono pure nuovi metodi di valutazione

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Intelligenza artificiale a scuola sì o no? Sicuramente non per svolgere i compiti assegnati a casa dagli insegnanti, tanto meno le verifiche in classe. Sull’argomento si è espressa l’assessora provinciale all’Istruzione di Trento, Francesca Gerosa, su T Quotidiano, che si è detta favorevole all’uso di applicazioni antiplagio da parte degli insegnanti.

I ragazzi devono sapere che queste piattaforme sono disponibili”, ha dichiarato, sottolineando però la necessità di ripensare le metodologie di valutazione. Secondo Gerosa, è fondamentale progettare verifiche che stimolino il pensiero critico e l’applicazione di competenze trasversali, ambiti in cui l’intelligenza artificiale non può sostituire il pensiero umano. Almeno al momento.

L’uso crescente dell’IA tra gli studenti

L’intelligenza artificiale è entrata a pieno titolo nel settore educativo. Una ricerca di TGM Research per NoPlagio.it ha rilevato che il 65% degli studenti italiani tra i 16 e i 18 anni utilizza strumenti come ChatGPT per svolgere compiti e scrivere saggi. La ricerca, condotta su 1007 studenti, ha evidenziato che:

  • il 71% utilizza l’IA per cercare informazioni;
  • il 60% per completare compiti;
  • il 33% per apprendere;
  • il 18% per rispondere a test;
  • il 21% come assistente personale;
  • il 13% specificamente per la scrittura di saggi.

Le città con il maggior utilizzo sono Napoli e Torino (60%), seguite da Milano (56%) e Roma (53%). I sedicenni risultano leggermente più attivi rispetto ai diciottenni, con un tasso di utilizzo superiore del 3%.

Sfide e preoccupazioni

Nonostante l’ampio utilizzo, il 64% degli studenti esprime preoccupazioni sull’uso incontrollato dell’IA a scuola e sul lavoro. Inoltre, il 54% non si fida completamente dei contenuti generati, mentre solo il 25% li considera affidabili. Tuttavia, il 68% degli studenti prevede di continuare a usare questi strumenti, con un tasso più alto tra i ragazzi (71%) rispetto alle ragazze (65%).

Ma, studiare con la IA serve?

Secondo uno studio svolto da alcuni ricercatori dell’Università della Pennsylvania hanno scoperto che gli studenti che utilizzavano ChatGPT per esercitarsi in matematica hanno ottenuto risultati peggiori nei test rispetto a quelli che non ne facevano uso. Un risultato che fa sicuramente riflettere, sebbene ormai di IA nella didattica non se ne potrà fare a meno.

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