Intelligenza artificiale nella PA, Zangrillo: “Gli strumenti digitali sono un supporto, non un sostituto. Il rapporto diretto con i cittadini rimane centrale”.

Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha ribadito l’impegno del governo nel trasformare il lavoro pubblico in un valore aggiunto riconosciuto in tutto il mercato del lavoro.
In un’intervista in uscita sul Corriere dell’Umbria, Zangrillo ha sottolineato che l’obiettivo è costruire un’amministrazione più dinamica, attrattiva e competitiva, basata su merito, competenze e innovazione. Il ministro sarà a Perugia per inaugurare il nuovo Polo formativo umbro della Scuola nazionale di amministrazione, evidenziando l’importanza della formazione e dell’aggiornamento continuo per i dipendenti pubblici.
Intelligenza artificiale e rapporto con i cittadini
Interpellato sull’uso dell’intelligenza artificiale nella PA, dopo l’esperimento dell’avatar del Comune di Gualdo Tadino, Zangrillo ha precisato che gli strumenti digitali sono un supporto, non un sostituto. “La Pubblica amministrazione è fatta di persone”, ha dichiarato, “e il rapporto diretto con i cittadini rimane centrale”. L’innovazione tecnologica sarà quindi integrata senza perdere di vista l’elemento umano, chiave del servizio pubblico.
Tra efficienza, etica e trasparenza
L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione apre scenari inediti, promettendo maggiore efficienza e servizi più accessibili. Tuttavia, solleva anche questioni etiche e pratiche che richiedono un’attenta riflessione.
Sfide etiche
Uno dei rischi principali è legato ai bias presenti negli algoritmi. Se i dati utilizzati per addestrare l’IA riflettono pregiudizi esistenti, il sistema potrebbe perpetuarli, portando a decisioni discriminatorie. È fondamentale garantire la trasparenza degli algoritmi e monitorare costantemente i risultati per individuare e correggere eventuali bias. Inoltre, occorre definire chiaramente le responsabilità in caso di errori o malfunzionamenti dell’IA. Chi è responsabile se un algoritmo prende una decisione sbagliata?
Implicazioni pratiche
L’adozione dell’IA richiede un investimento significativo nella formazione del personale. I dipendenti pubblici devono essere in grado di comprendere il funzionamento dell’IA, interpretare i risultati e interagire con i sistemi in modo efficace. Un altro aspetto cruciale è la protezione dei dati personali. L’IA utilizza grandi quantità di dati per funzionare, e la PA deve garantire che questi dati siano trattati in modo sicuro e conforme alle normative sulla privacy. Infine, è essenziale proteggere i sistemi di IA da attacchi informatici e garantire la sicurezza dei dati.