Intelligenza artificiale, in Europa è dibattito sull’utilizzo a scuola. Un docente irlandese: “Prima ci impiegavo 10 giorni per correggere i temi, ora uno solo. Può essere valido supporto, ma occorre evitare utilizzi impropri”

WhatsApp
Telegram

In Irlanda è allarme sulla mancata integrazione dell’intelligenza artificiale nel sistema scolastico. A lanciare l’allarme, dalle pagine del quotidiano The Irish Mail on Sunday è Patrick Hickey, formatore di insegnanti sull’intelligenza artificiale, che sottolinea la mancanza di linee guida e finanziamenti specifici per promuovere l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle scuole.

“Sappiamo che l’IA esiste, ma gli insegnanti non hanno ricevuto istruzioni su come usarla, né su come permettere ai ragazzi di utilizzarla”, afferma Hickey, insegnante di inglese e storia e noto sui social media come @AiTeachingGuru. La sua preoccupazione riguarda il ritardo dell’Irlanda nell’adozione dei chatbot in classe: “Ogni scuola del Paese dovrebbe chiudere per un giorno e mostrare a tutti gli insegnanti come funziona l’IA”.

Hickey evidenzia un paradosso: gli studenti, spesso più abili nell’utilizzo dell’IA rispetto ai docenti, la percepiscono come uno strumento per svolgere i compiti senza un reale apprendimento. “Ogni studente la usa su Snapchat per i compiti. La vedono come una bacchetta magica. Accontenta l’insegnante, ma non c’è apprendimento”, osserva Hickey, sottolineando i rischi di un utilizzo improprio dell’IA, come le “allucinazioni” o i pregiudizi intrinseci in questi sistemi.

L’IA, secondo Hickey, potrebbe rivoluzionare l’insegnamento, alleggerendo il carico di lavoro dei docenti e personalizzando l’apprendimento. Hickey, ad esempio, utilizza ChatGPT per formulare feedback dettagliati sugli elaborati degli studenti, riducendo drasticamente i tempi di correzione. “Prima ci impiegavo 10 giorni per correggere i temi, ora uno solo”, spiega. L’IA, inoltre, può essere un valido supporto per i supplenti, aiutandoli nella preparazione delle lezioni e nell’adattamento a nuove classi.

Una ricerca del sindacato degli insegnanti in Irlanda rivela che il 51% dei docenti neoassunti considera la possibilità di lavorare all’estero, a causa dell’eccessivo carico burocratico. L’intelligenza artificiale, secondo Hickey, potrebbe offrire una soluzione anche a questo problema, automatizzando alcune attività amministrative e consentendo agli insegnanti di concentrarsi maggiormente sull’aspetto didattico.

Sebbene l’Irlanda non disponga di un fondo specifico per l’intelligenza artificiale nelle scuole, queste possono investire individualmente utilizzando i fondi per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Il Ministero dell’Istruzione, pur riconoscendo il potenziale, sottolinea che questa non può sostituire gli insegnanti, ma rappresenta un supporto per migliorare l’insegnamento e l’apprendimento. Resta la necessità di formare adeguatamente i docenti e di fornire linee guida chiare per un utilizzo consapevole ed efficace dell’IA nel contesto scolastico.

WhatsApp
Telegram

4 certificazioni informatiche a scelta su 7 corsi, 2 punti in GPS. Prezzo scontato