Intelligenza artificiale in classe, ma il docente resta centrale. Il caso di una scuola in Arizona: i prof non spariscono, si evolvono

Un’accademia scolastica, in Arizona, negli Stati Uniti, sperimenta un modello scolastico rivoluzionario, interamente gestito dall’intelligenza artificiale. Piattaforme adattive personalizzano il percorso formativo di ogni studente, con un sistema a livelli di difficoltà progressivi, simile a un videogioco.
L’obiettivo è condensare l’istruzione accademica in due ore di lezione online al giorno. Oltre alle materie tradizionali, l’IA propone laboratori pomeridiani per sviluppare “Life Skills” essenziali per il XXI secolo: alfabetizzazione finanziaria, public speaking, definizione degli obiettivi, grinta e resilienza, pensiero critico e problem solving creativo.
L’iniziativa mira a superare le sfide dell’istruzione tradizionale, come l’uso inefficiente delle risorse e la scarsa motivazione degli studenti, puntando su un apprendimento personalizzato e basato sulle competenze.
Il ruolo degli insegnanti e le possibili criticità del modello “Unbound”
In questo nuovo scenario, gli insegnanti assumono il ruolo di “guide”, mentori che offrono supporto individuale e incoraggiano gli studenti. Il team monitora i progressi e interviene se necessario, lavorando a stretto contatto con l’IA. Il modello, tuttavia, solleva alcune criticità, come la possibile limitazione delle abilità sociali.
Gli ideatori rassicurano: laboratori pomeridiani e attività di community building sono parte integrante del curriculum. Altro punto discusso: il tempo trascorso davanti allo schermo. Secondo Unbound Academy, la tecnologia viene utilizzata in modo mirato, per un apprendimento attivo, e compensata da attività extrascolastiche.
L’obiettivo finale è che l’IA migliori, non sostituisca, il giudizio umano, massimizzando il tempo di apprendimento e promuovendo l’autonomia degli studenti.