Intelligenza Artificiale a scuola: il 97% degli studenti la usa ogni settimana, ma solo il 22% si fida davvero dei contenuti. Tra opportunità e rischi, così cambia il modo di studiare

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Secondo la nuova ricerca di NoPlagio.it, realizzata da TGM Research, l’Intelligenza Artificiale è ormai una presenza costante nella vita degli studenti italiani tra i 16 e i 18 anni.

Il 97% del campione dichiara di utilizzare strumenti di IA generativa, segnando un netto aumento rispetto all’86% rilevato solo un anno fa. L’uso settimanale di queste tecnologie è passato dal 33% al 51%, mentre l’utilizzo quotidiano è più che raddoppiato, dal 8% al 19%. L’IA viene impiegata soprattutto per la ricerca di informazioni (76%) e per l’apprendimento (42%, in crescita del 9%). Particolarmente significativo il dato relativo ai compiti: il 75% degli studenti la utilizza per temi e progetti scolastici, con un incremento del 10% rispetto al 2024.

Consapevolezza e criticità: tra opportunità e rischi

Nonostante la diffusione capillare, gli studenti mostrano una crescente consapevolezza sui limiti e i rischi dell’IA. L’82% ritiene che l’Intelligenza Artificiale sarà una componente stabile del proprio futuro, ma il 58% invita alla cautela sull’affidabilità dei contenuti generati. Il 58% degli intervistati si dichiara favorevole a un monitoraggio dell’uso dell’IA per evitare il plagio, evidenziando la necessità di coinvolgere maggiormente scuole e docenti in un’educazione digitale efficace. La preoccupazione per un uso illimitato dell’IA riguarda il 60% degli studenti, dato in lieve calo rispetto all’anno precedente, mentre cresce la percentuale di chi ritiene che i contenuti prodotti non comportino rischi di opinioni non inclusive.

ChatGPT e scuola: tra fiducia e controllo

L’indagine conferma che strumenti come ChatGPT sono ormai parte integrante della routine scolastica: il 59% degli studenti li utilizza per svolgere i compiti, percentuale stabile rispetto al 2024. Tuttavia, la fiducia nei contenuti generati rimane limitata: il 58% suggerisce di non affidarsi ciecamente alle risposte dell’IA, mentre solo il 22% ne riconosce l’affidabilità. Sul fronte delle politiche di controllo, diminuisce la quota di chi chiede interventi governativi, così come cala la paura di essere soggiogati dall’IA.

Educazione al pensiero critico e alla cittadinanza digitale

L’educazione al pensiero critico e alla cittadinanza digitale rappresenta oggi una delle sfide più urgenti per il sistema scolastico, soprattutto alla luce della diffusione capillare dell’Intelligenza Artificiale tra gli studenti. L’accesso a strumenti generativi come ChatGPT, se da un lato offre nuove opportunità di apprendimento, dall’altro impone la necessità di formare giovani capaci di valutare la qualità, l’attendibilità e l’imparzialità delle informazioni reperite online.

In questo contesto, la scuola è chiamata a promuovere non solo competenze tecniche, ma anche la capacità di interrogarsi sulle fonti, riconoscere i limiti degli algoritmi e sviluppare un approccio consapevole e responsabile all’uso delle tecnologie.

I progetti di formazione rivolti a studenti e insegnanti, così come le iniziative di aggiornamento professionale, diventano strumenti fondamentali per integrare queste competenze nei curricoli scolastici. Solo attraverso un’educazione digitale strutturata e condivisa è possibile evitare che l’IA venga utilizzata in modo superficiale o, peggio, come scorciatoia per eludere l’impegno personale.

Strumenti di rilevamento del plagio e IA generativa

Parallelamente, l’evoluzione degli strumenti di rilevamento del plagio e dei software per il riconoscimento dei testi generati dall’IA sta assumendo un ruolo sempre più centrale nella vita scolastica. Piattaforme come NoPlagio, nate per individuare i casi di copia nei compiti e nei progetti, si sono rapidamente adattate alle nuove sfide poste dall’Intelligenza Artificiale generativa, offrendo soluzioni in grado di distinguere tra testi originali e contenuti prodotti da algoritmi. Tali strumenti, tuttavia, non sono privi di limiti: la rapidità con cui l’IA evolve rende necessario un costante aggiornamento delle tecnologie di rilevamento, mentre sul piano normativo resta aperto il dibattito su come bilanciare il diritto allo studio con la necessità di garantire l’autenticità degli elaborati.

Per le scuole, la scelta delle piattaforme più adatte e la definizione di regole chiare sull’uso dell’IA rappresentano passaggi cruciali per tutelare sia la correttezza delle valutazioni sia la crescita personale degli studenti.

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