Intelligenza artificiale a scuola, Galiano: “Può diventare una spinta per abbandonare il nozionismo e obbligarci a cambiare metodo”

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Anche Enrico Galiano, insegnante e scrittore, commenta la novità dell’intelligenza artificiale, come l’app ChatGPT. E ritiene che possa essere una buona innovazione per l’attività didattica. Chiaramente dotandolo di alcune regole.

Intervistato da La Repubblica, Galiano dice a proposito dell’app e dell’impatto possibile sulla scuola italiana: “Le darà uno scrollone. Da noi siamo ancora impantanati nel nozionismo. Noi docenti forniamo nozioni ai ragazzi chiedendo loro di riportarcele. Difficile sapere, però, se c’è stata una rielaborazione. Questa potentissima innovazione tecnologica può diventare una spinta per abbandonare la scuola del nozionismo per il nozionismo. Non vuol dire non studiare più i verbi, le date di storia, ma che quello non sarà più lo scopo“. 

“Gpt può obbligarci a cambiare metodo”, aggiunge Galiano che ricorda come ” i ragazzi arrivano sempre prima di noi. Quando ci mostrarono i power point, noi docenti restammo imbambolati per cinque anni di fronte a quelle presentazioni via computer. Lo studente, invece, copiava e incollava serenamente e costruiva le sue slide“. 

Sulla possibilità che gli studenti possano aiutarsi con i compiti grazie all’intelligenza artificiale, lo scrittore osserva: “Nei primi tempi molti ragazzi eluderanno le maglie dei controlli, faranno passare per propri compiti testi costruiti da Gpt. Alcuni, d’altronde, lo stanno già utilizzando per avere più tempo per giocare a calcetto. Quando noi, classe docente, ci renderemo conto di questa tecnologia, avvieremo un dibattito tra gli apocalittici integrati e i repressori fautori del supercontrollo“.

Dunque, “il nuovo si affermerà. Di certo, la politica del divieto è perdente. Lo smartphone, e ora questo tipo di intelligenza artificiale, ci sono. Bisogna farli entrare in classe dotandoli di alcune regole, dobbiamo capire cosa ci si può fare“.

E infine: “Per ora nessuno ha portato le evidenze scientifiche delle ragioni degli arretramenti scolastici. Può essere il cellulare, ma può essere la dispersione scolastica. O le classi pollaio. In alcune scuole in cui mancano gli elementi essenziali non è facile accusare la tecnologia. E poi ci sono antidoti. Per combattere la perdita di memoria dei giovani, io faccio imparare le poesie, rima per rima“. 

Abbiamo già riferito che per il Ministro Valditara l’intelligenza artificiale “ha il potenziale per rivoluzionare la società e di conseguenza la scuola”.

Per Valditara app come ChatGPT, se introdotte con ragionevole cautela e all’interno di un protocollo di regole, possono offrire vantaggi sia agli studenti che ai docenti: “Può essere impiegata per aiutare gli insegnanti a personalizzare l’apprendimento, ad adattare i contenuti in base alle attitudini individuali degli studenti, a monitorare i loro progressi e a fornire informazioni su come migliorare il loro rendimento“, spiega il ministro, che però avverte: “L’educazione richiede un dialogo diretto, presuppone la sua umanizzazione proprio perché si incentra sulla persona. L’intelligenza artificiale non può dunque soppiantare l’insegnante né marginalizzarne il ruolo, che è decisivo in tutti i gradi di scuola, in particolare nella primaria”.

Che cos’è ChatGPT

ChatGPT è un software totalmente gratuito, la cui prima versione ufficiale è stata rilasciata lo scorso 30 novembre. La chatbot sviluppata dal laboratorio di ricerca Open AI, organizzazione fondata da Elon Musk e Sam Altman, è in grado di generare testi, presi da internet e dal suo infinito database. La sua tecnologia risulta essere così efficace che Microsoft vorrebbe integrarla nel suo pacchetto Office.

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