Intelligenza artificiale a scuola, dal 31 gennaio al 3 febbraio il “Next Gen AI Summit”. Presente anche il Ministro Valditara

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Da venerdì 31 gennaio a lunedì 3 febbraio, a Milano si svolgerà, presso il MiCo Centro Congressi il “Next Gen AI Summit”, il primo grande evento nazionale sull’intelligenza artificiale nel mondo della scuola, fortemente voluto dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

L’evento, parte integrante dell’iniziativa “Scuola Futura“, è dedicato all’esplorazione delle potenzialità e delle implicazioni dell’Intelligenza Artificiale nell’ambito educativo.

L’evento prevede la partecipazione, per la prima volta, di oltre 1.500 rappresentanti delle scuole italiane, tra cui studenti, docenti e dirigenti scolastici, che si confronteranno sui principali temi legati all’AI e alle sue applicazioni nel sistema scolastico, creando un ampio laboratorio di idee volto a promuovere le discipline STEM, in linea con le misure previste dal PNRR.

A questa occasione di grande rilevanza sono state invitate a partecipare numerose aziende del settore dell’intelligenza artificiale, per arricchire il dibattito e per contribuire a delineare il futuro delle tecnologie nell’educazione.

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, terrà un punto stampa lunedì 3 febbraio, alle ore 14.45, presso il MiCo. A seguire, alle ore 15, il Ministro interverrà nella sessione plenaria, chiudendo le attività del summit.

L’intelligenza artificiale a scuola: la sperimentazione

Ricordiamo che l’intelligenza artificiale è entrata nelle aule scolastiche già da quest’anno, con l’avvio di una sperimentazione dedicata.

La sperimentazione durerà due anni e prevede l’utilizzo di un software installabile su Google Workspace, inizialmente focalizzato sulle materie STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) e sulle lingue straniere.

L’intelligenza artificiale, che viene utilizzata sotto forma di assistente virtuale, avrà il compito di individuare le difficoltà di apprendimento dei singoli studenti e di segnalarle sia al docente che all’alunno stesso. A quel punto, il docente, potrà intervenire in modo mirato per aiutare lo studente a superare le difficoltà.

Al termine dei due anni di sperimentazione, l’Invalsi dovrà valutare i risultati del progetto, confrontando i progressi degli studenti delle classi “digitali” con quelli delle classi “tradizionali”.

Se i risultati saranno positivi, si passerà alla fase 2, ovvero si estenderà l’utilizzo dell’intelligenza artificiale a tutte le scuole italiane a partire dal 2026.

La sperimentazione prevede il coinvolgimento di 15 classi nelle regioni Calabria, Lazio, Toscana, Lombardia.

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