Intelligenza artificiale a scuola, cinque istituti in Toscana: confronto tra due classi, una utilizzerà l’IA, l’altra metodi tradizionali. Alla fine prove Invalsi per valutare l’efficacia

La Toscana si prepara a diventare un laboratorio a cielo aperto per l’intelligenza artificiale a scuola. Con ben sei istituti coinvolti, la regione si aggiudica un ruolo da protagonista nella sperimentazione nazionale voluta dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che punta a introdurre l’IA come strumento didattico per migliorare l’apprendimento della matematica.
Il progetto, realizzato in collaborazione con Google for Education e senza costi per lo Stato, prevede l’utilizzo di un assistente virtuale nelle classi seconde delle scuole secondarie di primo grado e quarte delle scuole secondarie di secondo grado. Cinque istituti toscani (San Giovanni Valdarno, Lucca, Arezzo, Firenze e Prato) avevano presentato la candidatura, ma con grande probabilità saranno sei quelli ammessi alla sperimentazione, a dimostrazione del grande interesse e della sensibilità verso l’innovazione che caratterizza il sistema scolastico regionale.
“C’è stato molto entusiasmo da parte delle scuole toscane, sia docenti che studenti, molta curiosità”, spiega a La Nazione, Vincenzo Vespri, consigliere del ministro Valditara per le materie STEM. La sperimentazione, della durata di due anni, prevede il confronto tra due classi omogenee: una che utilizzerà l’assistente virtuale e una che proseguirà con i metodi tradizionali. Al termine del percorso, prove INVALSI mirate valuteranno l’efficacia dell’IA nell’apprendimento.
Obiettivo primario è migliorare la didattica per tutti gli studenti, offrendo un supporto personalizzato e mirato. L’IA, infatti, potrà essere utilizzata sia per il recupero degli studenti in difficoltà, sia per valorizzare i talenti, che potranno essere segnalati a università e accademie.
“L’intelligenza artificiale sarà un supporto molto forte per il docente, la cui figura sarà sempre più centrale”, sottolinea Vespri.