Integrazione al trattamento minimo, quando spetta una pensione di 524 euro?
Solo in alcuni casi la pensione di importo troppo basso viene integrata al minimo. Vediamo quando spetta il beneficio.
Una forma molto importante di aiuto che lo Stato riconosce ai pensionati è senza alcuna ombra di dubbio l’integrazione al trattamento minimo della pensione. Da tenere presente che è un beneficio che non viene riconosciuto a tutti i lavoratori e che appare determinante, per averlo, il periodo in cui sono avvenuti i versamenti contributivi.
Rispondiamo ad un nostro lettore che ci scrive:
Salve, mi farebbe piacere sapere se con 3 anni di contributi versati prima della riforma Dini ( precisamente negli anni 1988\1990) e con quelli figurativi del corso di laurea a questi precedenti che potrei eventualmente far valere, senza contare quelli , bassi, del periodo post 1996 , per un totale di circa 21 anni avrei diritto alla integrazione al minimo pur non raggiungendo la contribuzione necessaria a 67 anni .
Pensione minima quando?
Prima di risponderle sono doverosi due importanti chiarimenti:
- i contributi che vengono riconosciuti per il periodo di studi per ottenere la Laurea non sono contributi figurativa ma contributi da riscatto che sono a tutti gli effetti equiparati ai contributi da lavoro;
- per accedere alla pensione di vecchiaia sono necessari almeno 20 anni di contributi e se, quindi, lei raggiunge i 21 anni ha la contribuzione necessaria per averla.
Come chiarisce anche la circolare INPS 197/2021 l’integrazione al trattamento minimo spetta solo per coloro che ricadono nel calcolo misto della pensione e, quindi, a tutti coloro che hanno contributi versati prima del 1 gennaio 1996. Non rientrano nel beneficio solo coloro che ricadono interamente nel sistema contributivo (contributi solo a partire dal 1996) anche se, poi, per determinare il diritto dell’integrazione è necessario prendere in considerazione non solo l’importo della pensione spettante ma anche i redditi personali e coniugali.
Di fatto, nel suo caso con 21 anni di contributi (che non capisco bene se raggiungerebbe con il riscatto Laurea o anche senza) le spetterebbe la pensione di vecchiaia. Se l’importo riconosciuto fosse molto basso, poi, avendo contributi prima del 1996 avrebbe diritto anche all’integrazione al minimo a patto che il suo reddito personale non superi 6816,42 euro annui (ovvero l’importo annuale del trattamento minimo stesso); per averne diritto in forma parziale deve avere un reddito che non superi di 2 volte il trattamento minimo stesso ( 13632,84 euro l’anno).
E’ anche importante, poi, il reddito coniugale (reddito proprio sommato a quello del coniuge) che non deve superare di 4 volte il trattamento minimo annuo (27265,68 euro) per avere diritto al trattamento minimo intero.Per reddito coniugale fino a 34082,1 euro annui l’integrazione spetta in forma parziale.
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