Insulti e minacce, storie quotidiane in classe, il sindacalista: “Ci sono docenti che vengono da noi disperati con la paura di tornare a scuola. Oggi i genitori vogliono solo comandare”

WhatsApp
Telegram

La scuola vive un momento di profonda crisi, non solo dal punto di vista strutturale, ma anche, e soprattutto, in termini di sicurezza e rispetto per il personale docente.

A lanciare l’allarme è Ugo Barbi, sindacalista dello Snals, che descrive una situazione allarmante, fatta di insulti, minacce e atti di vandalismo perpetrati sia da studenti che da genitori.

“Non dico che le minacce siano quotidiane – precisa Barbi in un’intervista a Il Resto del Carlinoma sono tantissime. Ci sono insegnanti che vengono da noi disperati, con la paura di tornare a scuola. Questi casi, per timore, spesso non vengono denunciati”. Un silenzio preoccupante che nasconde una realtà ben più grave di quanto si possa immaginare. La scuola, secondo Barbi, è uno specchio fedele della società: “Ciò che succede nella società violenta si riflette anche al suo interno”.

Il rapporto tra genitori e docenti è, secondo il sindacalista, estremamente complesso e spesso conflittuale. “Oggi i genitori vogliono solo comandare – afferma Barbi – e se qualcosa va storto, la colpa è sempre del docente”. Questa mentalità, unita alla percezione della scuola come mero “parcheggio” per i figli, dove il diploma è l’unico obiettivo, indipendentemente dai meriti, alimenta un clima di tensione costante. “Ogni anno, nella nostra provincia, in ogni scuola abbiamo minimo un ricorso per un ragazzo che è stato bocciato o per esami di Stato non superati in maniera egregia”, sottolinea Barbi.

La situazione è ulteriormente aggravata da un’escalation di comportamenti aggressivi da parte degli studenti. “Assistiamo inoltre a ragazzi che si permettono di dire al docente ‘La denuncio se non mi fa uscire prima’“, racconta Barbi, evidenziando come questa attitudine sia frutto di una cultura della denuncia che penalizza i docenti che non assecondano le richieste dei genitori. In alcuni casi, un brutto voto può portare a reazioni violente, come lo scaraventare via il banco.

Secondo Barbi, la perdita di autorevolezza del docente è un fenomeno che si è accentuato negli ultimi dieci anni, legato anche ai bassi stipendi: “Viviamo in una società in cui se prendi poco, vali poco. Gli stipendi sono rimasti invariati per troppo tempo e il ministero deve intervenire”. A questo si aggiunge la scarsa presenza dei genitori in famiglia, che cercano di compensare questa mancanza difendendo i figli a prescindere, anche grazie a riforme che, secondo Barbi, hanno dato troppo potere ai genitori. “A volte anche i dirigenti scolastici, per paura, assecondano alcune loro richieste fuori luogo”, aggiunge il sindacalista.

Questa situazione non solo compromette la sicurezza degli insegnanti, ma mina anche la funzione educativa della scuola. “L’idea autorevole del ‘maestro’ si è persa”, commenta Barbi. Per rimediare a questa situazione, il sindacalista propone interventi concreti: “Serve più attenzione per ridare dignità al ruolo del docente. Vorremmo inoltre proporre corsi di formazione per i genitori, affinché comprendano l’importanza di questo ruolo e collaborino con la scuola, invece di ostacolarla”.  Infine, Barbi sottolinea la necessità di offrire supporto psicologico agli insegnanti, per contrastare la sempre più diffusa sindrome del burnout.

WhatsApp
Telegram

Gender pay gap: perché le donne guadagnano di meno? – Webinar gratuito organizzato da Deascuola