Instagram controllerà l’età dei minori per evitare falsificazioni e aggiramenti. Il sistema su baserà sull’Intelligenza Artificiale

Dal settembre 2024, Instagram ha introdotto una nuova modalità d’uso pensata per i minori: si chiama “account per teenager” ed è progettata per migliorare la sicurezza sulla piattaforma. Le stesse funzioni sono state recentemente estese anche a Facebook e Messenger.
Meta, l’azienda che controlla i principali social, ha annunciato che questa nuova configurazione ha già coinvolto oltre 54 milioni di adolescenti nel mondo, con riscontri positivi: il 97% dei giovani utenti tra i 13 e i 15 anni avrebbe mantenuto le impostazioni predefinite e il 94% dei genitori ne sarebbe soddisfatto.
Come funzionano gli account per adolescenti
Gli account “teen” includono un insieme di limitazioni automatiche pensate per ridurre l’esposizione a contenuti o contatti non adatti:
- Account privati per impostazione predefinita: solo chi viene approvato può seguire o interagire.
- Messaggi limitati: solo contatti già approvati possono inviare direct.
- Filtro contenuti sensibili attivato al massimo livello per Reels ed Esplora.
- Tag e menzioni consentiti solo da persone seguite.
- Notifiche per il tempo di utilizzo, che invitano a disconnettersi dopo 60 minuti.
- Sospensione automatica tra le 22 e le 7 con blocco delle notifiche e risposte automatiche ai messaggi.
- Restrizioni sulle dirette: per i minori di 16 anni serve l’autorizzazione dei genitori per trasmettere live.
Oltre a questo, Meta ha iniziato a usare l’intelligenza artificiale per identificare gli adolescenti che fingono di essere adulti, analizzando contenuti, interazioni e comportamenti.
Funziona davvero? I limiti del sistema
Nonostante l’impegno, ci sono ancora strategie che gli adolescenti usano per aggirare le regole:
- Falsificare l’età al momento della registrazione.
- Creare account secondari non supervisionati.
- Accedere da dispositivi non monitorati, come PC scolastici o telefoni di amici.
- Ottenere consensi genitoriali inconsapevoli: molti genitori non comprendono l’impatto reale delle modifiche alle impostazioni.
Meta riconosce che la verifica dell’età è uno dei punti più critici. Per questo propone che sia l’app store (Apple o Google) a occuparsene, come prevede la recente legge approvata nello Utah. Tuttavia, sia Apple che Google hanno espresso preoccupazioni per la privacy degli utenti, chiedendo soluzioni alternative.
Una risposta alle pressioni normative e dei genitori
L’iniziativa di Meta arriva in un momento di grande attenzione normativa, soprattutto in Europa, dove è in corso un’indagine per la possibile violazione del Digital Services Act. Allo stesso tempo, l’azienda vuole rassicurare le famiglie e mostrarsi collaborativa con le autorità. Per questo ha previsto anche l’invio di notifiche ai genitori che li invitano a discutere con i figli dell’importanza di dichiarare correttamente la propria età.