Insegnamento del diritto nei Licei, traversale e in comprensenza. Il disegno di legge

Assegnato alla 7ª Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali), in sede redigente, il 25 giugno 2020 e annunciato nella seduta n. 235 del 25 giugno 2020, il disegno di legge su “Disposizioni per la promozione dello studio del diritto nei licei” prima firmataria Daniela Donno.
La motivazione
La società in cui viviamo ha davvero necessità di riscoprire il valore della legalità, il rispetto per il prossimo, la conoscenza delle regole. E oggi, più che mai, si avverte il costante bisogno di conoscere meglio il complicato mondo giuridico. Nel silenzio più assoluto, per effetto della riforma Gelmini, è stato eliminato dai quadri orari delle scuole superiori lo studio del di ritto nei licei, quando la presidenza della «cabina di regia» del Ministero scriveva: «riguardo ad economia e diritto, dovendo fare delle scelte, no, non ritengo siano materie fondamentali per l’educazione alla cittadinanza e alla legalità». Tuttavia, e al contrario, è possibile affermare che è proprio studiando cittadinanza e legalità che si educano classi dirigenti pensanti e meno deboli, interpreti di una società volta al benessere non solo materiale ma culturale ed etico-sociale.
Il diritto e l’insieme dei principi codificati
Teniamo sempre a mente che il diritto si configura come l’insieme di princìpi codificati allo scopo di fornire ai membri di una comunità regole oggettive di comportamento su cui fondare una ordinata convivenza. Oc corre, dunque conoscere tali princìpi fondamentali per creare un’ordinata convivenza sociale, dando l’opportunità agli studenti italiani di confrontarsi con ciò che si studia nelle scuole degli altri Paesi europei. E, se le raccomandazioni dell’Unione europea sulle competenze civiche devono essere tenute presenti, allora se ne può integrare lo studio con le discipline giuridiche.
Il diritto e le ricerche
Secondo una ricerca condotta da dall’Associazione professionale insegnanti scienze giuridiche ed economiche (APIDGE), «[…] il 66 per cento dei nostri studenti non è messo nelle condizioni di sapere di diritto e di economia politica: un dato che coincide quasi perfettamente con le autovalutazioni degli studenti di analfabetismo giuridico, evidenziate nel Rapporto Trelle e nei Rap porti annuali di Almadiploma». Tale carenza formativa non può che pregiudicare e danneggiare il futuro dei giovani, allo stato attuale spesso assolutamente sprovvisti di strumenti utili a comprendere il mondo circostante e la società contemporanea nei suoi aspetti giuridici e giudiziari. Basti pensare ai grandi temi sociali (lavoro e crisi occupazionale) e alle emergenze che attualmente preoccupano il nostro vivere quotidiano (fenomeno migratorio, femminicidi, macro e microcriminalità, corruzione) per osservare che senza una cultura giuridica minima, qualsiasi fatto può essere distorto, mal interpretato, giudicato sommariamente, prima ancora che nelle aule di giustizia, attraverso un susseguirsi di post e commenti sui social networks che disorientano e fuorviano.
Il vuoto legislativo da colmare
L’assenza dell’insegnamento del diritto nella maggior parte degli indirizzi liceali può essere ritenuta, pertanto, una concausa di tale mancanza di consapevolezza e rap presenta un vuoto legislativo da colmare. Il presente disegno di legge si pone l’obiettivo di dare facoltà alle istituzioni scolastiche di reintrodurre lo studio del diritto nei licei in chiave umanistica, così da condurre lo studente alla riflessione che non esiste diritto soggettivo senza un sistema coordinato e coerente di regole e doveri.
Cosa prevede la norma
Nello specifico, con l’articolo 1 vengono evidenziate le finalità del disegno di legge. Con l’articolo 2, comma 1, si stabilisce che le istituzioni scolastiche d’indirizzo liceale presenti sul territorio nazionale, ovvero ogni liceo classico, scientifico, artistico, musicale, linguistico in cui non sia già presente l’insegnamento del diritto, hanno facoltà di introdurre nel proprio curricolo un’ora settimanale finalizzata alla conoscenza e allo studio interdisciplinare del diritto svolto da due docenti di materie diverse, compresenti in classe nella stessa ora, e che tale incarico sia affidato ai docenti dell’area giuridico-economica (classe di concorso A-46).
L’ora di compresenza
Il comma 2 specifica come detta ora di compresenza – che costituisce un ampliamento dell’offerta formativa – venga introdotta sulla base di un progetto-obiettivo specifico di apprendimento proposto, approvato e deliberato dal collegio dei docenti, mentre i consigli di classe delle classi interessate, d’intesa con il collegio dei docenti, propongono e definiscono i contenuti e gli obiettivi didattico-disciplinari dei rispettivi progetti-obiettivo, definendone gli ambiti disciplinari nonché i docenti individuati per parteciparvi.
Organico di potenziamento
L’articolo 3 concerne i docenti titolari dell’insegnamento di diritto, prevedendo che le istituzioni scolastiche attingano, possibilmente e in via prioritaria, dall’organico del potenziamento. L’articolo 4, infine, reca la copertura finanziaria.