Inps: l’intelligenza artificiale al servizio dei cittadini, ma senza sostituire le persone

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“L’intelligenza artificiale non andrà a sostituire le persone, ma ci aiuterà a fornire servizi migliori e più personalizzati”. È questo il messaggio lanciato da Gabriele Fava, presidente dell’Inps, durante l’evento Adnkronos Q&A “La cura delle persone”, in occasione della Giornata mondiale della popolazione.

Fava ha sottolineato come l’Inps fornisca circa 440 prestazioni di servizi, che grazie all’intelligenza artificiale diventeranno “sempre più efficaci e fruibili”. La tecnologia, quindi, come strumento per migliorare la qualità e la velocità dei servizi offerti ai cittadini, non come minaccia per l’occupazione.

“Facendo una riflessione storica”, ha spiegato Fava, “non abbiamo mai visto un depauperamento dell’occupazione nel momento in cui venivano introdotte tecnologie”. Anzi, l’utilizzo di algoritmi per automatizzare le attività ripetitive permetterà di “valorizzare le risorse altamente professionali dell’Istituto”, che potranno dedicarsi a “dossier complessi” e fornire “risposte certe e immediate”.

L’obiettivo, dunque, è quello di sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale per snellire le procedure, ridurre i tempi di attesa e offrire ai cittadini un servizio più efficiente e personalizzato. Un’evoluzione che, secondo Fava, non comporterà una riduzione del personale, ma anzi permetterà di valorizzare le competenze e le professionalità dei dipendenti Inps.

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