Inizio scuola, Valditara punta sulla continuità didattica per il sostegno. I sindacati d’accordo e rilanciano: “Stabilizzare tutti i precari”
Si è svolto nel pomeriggio del 21 settembre l’incontro fra le organizzazioni sindacali e il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara per fare il punto sull’inizio dell’anno scolastico.
Valditara, fra i vari punti affrontati, ha evidenziato la preoccupazione per la presenza costante del precariato, insistendo sulla continuità didattica in particolare per i docenti di sostegno.
Come sappiamo, il Ministro ha già annunciato di voler intervenire sul regolamento per le supplenze per poter permettere, dal prossimo anno, la possibilità di poter confermare sullo stesso posto i supplenti di sostegno, su richiesta delle famiglie, per l’intero ciclo scolastico dello studente con disabilità.
Sui numeri delle immissioni in ruolo il Ministro Valditara si è già espresso più volte, sottolineando: “Abbiamo assegnato il 79,9% dei posti autorizzati dal Mef contro il 47,4 dello scorso anno. Restano vuoti 40.404 posti a fronte di 56.324 dell’anno scorso”.
Infatti, le immissioni in ruolo sono state poco più di 40 mila, lasciando fuori 10 mila posti autorizzati dal MEF. Posti che, a quanto pare, andranno a confluire nel prossimi concorso straordinario docenti, il primo della fase transitoria del Pnrr.
I sindacati, tuttavia, evidenziano le criticità. Per la Flc Cgil “va fatto un investimento straordinario sugli organici docenti e ATA, considerando che uno dei grandi elementi di debolezza della scuola italiana è l’insufficienza di personale e l’alto tasso di lavoro precario. La continuità didattica, infatti, per gran parte degli studenti rimane una chimera, gravemente danneggiata dal numero di insegnati precari che di anno in anno cambiano scuola. 200mila precari sono un’enormità e rappresentano il vero buco nero in cui sparisce la qualità dell’offerta formativa, dell’insegnamento e dell’inclusione degli alunni con disabilità. Assieme al numero di alunni per classe ancora troppo alto”.
Anche l’Anief, prende una posizione chiara. “Sul tema del precariato, ad aprile eravamo d’accordo per reintrodurre il doppio canale di reclutamento, poi si è andato su altre strade, con la decisione di un concorso per 35mila posti”, dice il presidente Marcello Pacifico.
“Questo doppio canale di reclutamento lo vogliamo inserire in Legge di bilancio? Se lo inseriamo nel Pnrr l’Europa ci dice no, quindi troviamo una soluzione differente; in questo modo nessuna commissione europea ci può dire nulla”, aggiunge.
Sul sostegno, il sindacalista dice: “l’alunno con disabilità deve essere al centro della nostra scuola. Se c’è un posto in deroga, il problema è nominare un supplente o trasformare quel posto in organico di diritto?”
Sul progetto ITS Academy, tema introdotto dal Ministro, Anief infine ritiene che non possa essere lasciato alle imprese e che nella classe ponte dovrebbe essere utilizzato il personale della scuola.
Si è parlato anche degli altri temi centrali alla scuola. La Flc Cgil ha evidenziato in apertura di intervento: “Occorre innanzitutto stanziare risorse adeguate per consentire in tempi brevi la stipula del CCNL 2022/2024, in modo che da rispondere alle attese del personale della scuola e tutelare il potere d’acquisto dei salari fortemente eroso dall’inflazione”.
Infine, il sindacato guidato da Gianna Fracassi ha aggiunto: “Vanno infine fermate alcune riforme che mettono a rischio il diritto costituzionale all’istruzione: prima fra tutte l’autonomia differenziata, una strada che conduce unicamente all’accentuazione delle disuguaglianze. Poi il piano di dimensionamento, con il suo carico di taglio di 800 istituzioni scolastiche, la riforma dell’istruzione tecnico-professionale, con il taglio di un anno del percorso scolastico e il liceo economico ‘made in Italy’. Tutti provvedimenti che hanno come finalità il risparmio e non la qualità della didattica e della formazione degli studenti”.