Inizio scuola, previste ancora classi pollaio. Ds e sindacati lanciano l’allarme: “Ci saranno aule con più di 27 studenti”

A settembre riprendono le attività didattiche ma i problemi “storici” non mancheranno. Come quello relativo alle classi pollaio, che in diversi casi saranno ancora protagoniste le prossimo anno scolastico.
Dirigenti scolastici e organizzazioni sindacali hanno subito posto l’attenzione sulla questione, non appena è stato pubblicato il decreto che regola la formazione delle classi per il prossimo anno scolastico.
Ebbene, anche quest’anno, specialmente nelle scuole superiori, dove possono essere costituite classi con un numero di studenti non superiore a 27.
Per la scuola primaria, possono essere costituite classi con un numero di alunni non superiore a 25. Per la scuola secondaria di primo grado, possono essere costituite classi con un numero di alunni non superiore a 26.
Il problema dunque si registrerà, come al solito, alla secondaria di secondo grado, specialmente per le prime classi e nelle grandi città, con aule che potrebbero accogliere anche 27 o 30-31 o più studenti; i numeri si alleggeriscono un po’ solo nelle classi successive, per bocciature e cambi di istituto.
Nell’anno scolastico precedente, come spiegato in precedenza, sono state ben 2.459 classi prime della secondaria superiore su 25.026 (quasi il 10%) ad avere una incidenza superiore a 27 studenti per classe (da 28 a 32 e più per classe).
L’anno precedente, il 2021/2022 il numero delle prime classi della secondaria di II grado con una incidenza superiore a 27 alunni per classe era stato di 1.981 e nel 2020-21 era stato di 2.081.
Dure critiche da parte dei sindacati: “Una delle riforme previste nel Pnrr era ridurre il numero alunni per classe, invece si riducono le autonomie scolastiche e non si riducono gli alunni. Cioè si usa l’alibi del Pnrr per tagliare. Ma il dimensionamento previsto come riforma del Pnrr non c’entra nulla con quanto sta facendo Valditara che è aggiuntivo a quanto già determinato”, dichiara Gianna Fracassi, segretaria della Flc Cgil a Il Sole 24 Ore.
Anche la Cisl Scuola interviene con il segretario nazionale Attilio Varengo che osserva come al riproporsi dell’elevato numero di alunni per classe “gli organici sono rimasti come sempre quelli dell’anno scorso con il solo incremento di quelli di sostegno“.
Anche i dirigenti scolastici non mancano di sottolineare tali criticità: “La situazione quest’anno sarà la stessa perchè i parametri rimangono gli stessi. Ci dovrebbe essere minor affollamento nei trienni delle superiori, essendo aumentato sia pur di poco l’organico di fatto. Ma rimane il problema degli studenti del primo che volessero cambiare scuola rispetto alla scelta di gennaio: nelle grandi città hanno difficoltà a cambiare tipologia di istituto, proprio per il sovraffollamento”, fanno notare Cristina Costarelli e Mario Rusconi, presidenti rispettivamente di Anp Lazio e di Anp Roma.