Inizio scuola, molte classi in quarantena ma nessun segnale di risalita di contagi covid. Il fisico Sestili: “Dopo 10 giorni situazione buona”
La riapertura della scuola, se da un lato ha fatto registrare nei primi 10 giorni molte classi in quarantena sparse per il territorio nazionale, al momento non starebbe aprendo la strada a nuovi boom di contagi.
La scarsa incidenza dell’avvio delle lezioni in presenza sui contagi covid è rilevata dal fisico Giorgio Sestili: “a dieci giorni dalla riapertura delle scuole non si vedano al momento segni di risalita” dei contagi da Covid: pur sottolineando come sia “molto presto per trarre conclusioni”.
Tuttavia, Sestili suggerisce un “cauto ottimismo“: “la situazione è buona: il numero dei contagi continua a scendere, come quello dei ricoverati nelle unità di terapia intensiva; i decessi sono stabili“, ha spiegato.
Quarantene a scuola in aumento
Sul fronte quarantene, in realtà, ogni giorno sembrano aumentare il numero di classi costrette alla Dad.
Già in 4 regioni, una provincia autonoma e 4 città del Settentrione, le quarantene sono già più di 300. Lecito, dunque, pensare che si viaggi attorno alle 800 quarantene in tutta Italia. Ancora è passata solo una settimana e il dato, rispetto all’anno scorso, è in aumento (erano 400 nello stesso periodo).
Eppure il Ministro dell’Istruzione Bianchi ha rassicurato che si tratta di pochissimi casi e che sarebbero tutti sotto controllo.
Il problema delle quarantene è anche, lamentano i presidi, la gestione complessa di tali situazioni: “Chiediamo uniformità a livello nazionale nella gestione delle quarantene delle scuole e chiediamo che i vari assessorati alla Salute diano indicazioni alle Asl, queste si muovono in maniera diversa a volte anche nello stesso territorio regionale, è il caos”, dice Mario Rusconi, presidente dell’Associazione presidi (Anp) di Roma.
C’è poi una spinta a modificare il tempo necessario delle classi in quarantena. Una spinta che il Governo dovrebbe valutare, almeno secondo il sottosegretario alla Salute Costa: “E’ chiaro che siamo nell’alveo delle scelte che la politica deve fare sulla base anche delle indicazioni scientifiche del Comitato tecnico. Però una riflessione la dobbiamo fare perché l’obiettivo che abbiamo raggiunto è stato iniziare l’anno scolastico in presenza ma adesso l’obiettivo più grande è proseguire in presenza”.