Inizio scuola, in Sicilia è caccia alle aule. Alcuni istituti improvvisano lezioni in parrocchia

Anche in Sicilia al via le lezioni ma i problemi sono davvero tanti. A partire dal reperimento delle aule, che in alcuni casi trova soluzioni temporanee alternative.
Infatti ci sono presidi ancora a caccia di nuove aule, racconta La Repubblica, altri che non potranno usarle perché inagibili, altri ancora che hanno evitato i doppi turni per un soffio. A Palermo, ad esempio, l’assessore comunale alla Scuola, Aristide Tamajo, ha messo in piedi una task force per procedere in fretta con gli interventi di manutenzione.
“Non c’è una scuola che non abbia problemi di manutenzione – dice Tamajo – Arrivano decine di segnalazioni. Per questo abbiamo assegnato quattro squadre del Coime agli edifici scolastici. Mi auguro che sia un anno di ripresa e che anche dal punto di vista strutturale si possano superare croniche criticità anche grazie ai fondi del Pnrr in arrivo”.
Mancano le aule fisiche per vari motivi. Ma anche per un sovraffollamento delle aule dovuto ai tantissimi alunni iscritti, specie al liceo scientifico: “i licei scientifici sono in esplosione – dice Giuseppe Polizzi, preside dell’Einstein – Abbiamo dovuto rifiutare iscrizioni e anche così siamo pieni, non so più dove mettere i ragazzi. La Città metropolitana deve ripensare gli spazi in base alle iscrizioni dei singoli istituti”.
Anche i licei scientifici Cannizzaro e Galileo Galilei scoppiano e ormai, in assenza di altri locali, devono dire di no a chi li sceglie dopo le medie.
All’istituto comprensivo Anna Frank di Agrigento, il preside Alfio Russo, ha dovuto sistemare una classe di terza media nella sacrestia della parrocchia perché nell’appartamento che il Comune ha in affitto per ospitare gli alunni ci sono dei lavori in corso. “Al momento non ci sono altre soluzioni, siamo ripartiti così”, dice Russo.
Poi c’è il plesso Borsellino dell’istituto Rita Levi Montalcini di Borgo Nuovo è agibile soltanto un padiglione su tre e al comprensivo Cruillas l’ala dedicata all’infanzia del plesso centrale è interdetta a causa delle infiltrazioni d’acqua che hanno compromesso il tetto.
Insomma, problemi che già fanno saltare i nervi alla comunità scolastica.