Inizio scuola 2024, il Garante dell’Infanzia: “I ragazzi trovino un ambiente formativo a 360 gradi, dove coltivare non solo la cultura, ma anche amicizie, sport e passioni”
L’inizio dell’anno scolastico si avvicina e con esso tornano alla mente le aspettative di oltre sette milioni e mezzo di studenti italiani. Ma cosa si aspettano davvero i ragazzi dalla scuola di oggi?
L’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza (AGIA), guidata da Carla Garlatti, ha dato voce a queste aspettative attraverso il Consiglio Nazionale delle Ragazze e dei Ragazzi, un’assemblea di trenta giovani tra i 13 e i 17 anni provenienti da tutta Italia. E il quadro che emerge è a tratti preoccupante.
“Una delle ragazze ha descritto l’andare a scuola come l’andare in un campo di battaglia”, racconta la Garlatti a Interris.it. Un’immagine forte, che sottolinea il disagio vissuto da molti ragazzi tra i banchi di scuola. Dalle parole degli studenti emerge il desiderio di una scuola diversa, un luogo “in cui stare bene, in cui andare volentieri, attrattiva e di supporto”, come emerso anche dalla consultazione pubblica “La scuola che vorrei”.
Tra le richieste più sentite, la presenza di un servizio psicologico strutturato accessibile senza il consenso dei genitori, la figura di un tutor che affianchi gli studenti nel loro percorso e una maggiore apertura al dialogo con gli insegnanti. I ragazzi chiedono inoltre una scuola più connessa al territorio, con attività che vadano oltre le mura scolastiche.
Non manca la richiesta di una valutazione più trasparente, che vada oltre il semplice voto numerico e permetta agli studenti di comprendere i propri punti di forza e di debolezza.
“È fondamentale avere una scuola che sia attrattiva per i ragazzi, soprattutto per contrastare l’abbandono scolastico”, sottolinea la Garlatti. L’AGIA si batte da tempo contro la dispersione scolastica, promuovendo una scuola inclusiva e attenta alle esigenze di tutti.
L’auspicio della Garlatti per il nuovo anno scolastico? “Che i ragazzi trovino la scuola che desiderano. Un ambiente formativo a 360 gradi, dove coltivare non solo la cultura, ma anche amicizie, sport e passioni. Un luogo dove andare volentieri, non un campo di battaglia”.