Inizio anno scolastico all’insegna del precariato, Sindacati: “250 mila supplenze, i concorsi non sono la soluzione. Sul sostegno situazione drammatica”
Oggi la presa di servizio per il personale docente e ATA nominato in ruolo e supplente. Tra pochi giorni si torna a lezione all’insegna dei soliti problemi. Per i Sindacati serve un cambio di passo per sconfiggere il precariato, i concorsi non sono la soluzione a fronte dell’elevato numero di supplenze.
Flc Cgil: “250 mila supplenze. Ruoli insufficienti”
Aumento degli stipendi, stabilizzazione del personale precario docente e ATA, contrasto all’autonomia differenziata attraverso la raccolta delle firme per il referendum abrogativo, qualificazione dell’istruzione pubblica attraverso investimenti e non tagli: queste sono le priorità di lavoro in questo anno scolastico che si sta avviando per la Flc Cgil.
“Sugli stipendi – dichiara a Orizzonte Scuola la segretaria generale Gianna Fracassi – dopo la buona chiusura del contratto 19/21, rivendichiamo risorse aggiuntive per il prossimo rinnovo. Sono state previste risorse che ammontano ad un terzo dell’inflazione reale nel triennio 22-24. Quindi insufficienti. Cosi come sono insufficienti le immissioni in ruolo sia per il personale docente che ATA: stiamo parlando di 250000 incarichi a tempo determinato, quasi uno su quattro”.
“Infine sull’autonomia differenziata la nostra organizzazione sta facendo da tempo una battaglia di contrasto non a chiacchiere ma concretamente: le firme per il referendum abrogativo della legge Calderoli sono state raccolte nel comparto scuola quasi per la loro totalità dalla Flc Cgil. Non accetteremo ma la distruzione della scuola pubblica nazionale” conclude Fracassi.
Cisl Scuola: “Occorrono scelte diverse”
“Alle prime riunioni dei collegi docenti ci saranno purtroppo molte assenze, certamente non volute: quelle dei precari ancora in attesa di nomina”. Così Ivana Barbacci, segretaria generale della Cisl Scuola, sull’avvio dell’anno scolastico 2024/25.
“Non parlo solo delle supplenze, per le quali gli uffici territoriali stanno provvedendo in questi giorni alle operazioni – spiega a Orizzonte Scuola – parlo anche delle nomine in ruolo dai concorsi, di cui una parte consistente, circa la metà, non si è ancora concluso. Sono previste 45.924 assunzioni, se ne faranno più o meno la metà. Però i posti vacanti sono 64.146, quindi un buco di 19.032 posti da coprire comunque con supplenze, più quelle che, in attesa delle assunzioni da concorso, andranno conferite fino alla nomina dell’avente titolo”.
“A questi numeri, vanno aggiunti poi le decine di migliaia di posti precari legati soprattutto al sostegno, dove i posti in organico di diritto (126.000 circa) in realtà si raddoppiano sul fatto. Da qui un numero complessivo di precari che, come vedremo nei prossimi giorni, sarà ancora una volta abnorme. Occorrono scelte diverse su organici e reclutamento, come ripetutamente detto anche in questi giorni”.
“Analoga situazione, anche se con numeri diversi, si registra sul versante del personale ATA, dove pesa la normativa che limita le possibilità di assunzione alla copertura dei pensionamenti. L’unico dato positivo, per l’area ATA, è il passaggio di 1.192 assistenti amministrativi al profilo di cui hanno svolto per anni le funzioni, quello del DSGA. Una possibilità data dal nuovo contratto di lavoro”.
“C’è poi il problema delle scuole prive di dirigente, molte più del previsto per le note vicende concorsuali. Anche questa è una criticità di non poco conto per il nostro sistema scolastico” conclude la segreteria generale della Cisl Scuola.
Uil Scuola Rua: “Sul sostegno situazione drammatica”
E resta critica la situazione sul sostegno. Sono in arrivo diverse novità: dal docente confermato dalle famiglie ai percorsi Indire. Novità da cui si allontana la Uil Scuola Rua. “Sul sostegno la situazione è sempre più drammatica, basti pensare che si sono superate le 100.000 cattedre sull’organico di fatto. E per il 2024/25 il dato potrebbe essere più alto. Inoltre, le nuove misure che saranno attive da quest’anno, non vanno nella direzione giusta” dice il segretario generale Giuseppe D’Aprile.
“Come abbiamo ribadito negli ultimi mesi, affidare alle famiglie senza alcun criterio di trasparenza, la possibilità di confermare o scegliere gli insegnanti per i propri figli, guida verso un sistema di vincoli e consensi che è in netto contrasto con il nostro sistema statale e costituzionale, garante di laicità, trasparenza e pluralismo. In definitiva stiamo parlando di clientelismo, senza giri di parole” evidenzia.
“Restiamo fortemente contrari riguardo ai titoli conseguiti all’estero. La Uil Scuola Rua ritiene da tempo, che il sistema misto – titoli esteri e titoli italiani – contribuisce a creare divisione tra i precari incidendo negativamente anche sul pieno funzionamento della scuola. Riteniamo sempre più fondamentale garantire il più possibile che gli alunni con disabilità abbiano un docente specializzato. Gli Uffici scolastici provinciali– questa la proposta della Uil Scuola Rua che riprende il dettato della norma – una volta esaurita la prima fascia della propria provincia, devono adottare soluzioni efficaci per assumere insegnanti specializzati da altre province, prima di passare a nominare da seconda fascia o da graduatorie incrociate”.
D’Aprile spiega come attuare il percorso:
• L’adozione della mini-call veloce per assegnare in modo obiettivo e trasparente gli incarichi a tempo determinato per i posti residuali di sostegno. Soluzione già praticata per i contratti a tempo determinato finalizzati al ruolo.
• La creazione di graduatorie nazionali per gli insegnanti di sostegno, con la possibilità di indicare preferenze su base nazionale.
• Concedere agli insegnanti specializzati su uno specifico grado di scuola di produrre domanda su posti di sostegno in altri gradi di scuola qualora siano esauriti i docenti specializzati.
“Queste – conclude – alcune delle motivazioni per le quali, il 4 settembre a Roma, parteciperemo alla manifestazione organizzata dal Comitato Docenti di Sostegno e dal Comitato delle Famiglie con alunni con disabilità. Ci uniremo a loro perché condividiamo le loro preoccupazioni: garantire docenti specializzati a tutti gli alunni con disabilita, assumendo in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili, anche da GPS, resta per noi, al pari delle famiglie, l’obiettivo prioritario e al centro della nostra azione sindacale presente e futura”.
Snals: “In GM idonei concorsi PNRR”
“Siamo certi che la professionalità e la passione del personale della scuola per il loro lavoro consentirà di veder ripartire le scuole, messe in continua difficoltà da innovazioni non sempre condivise e da una mole spaventosa di adempimenti. Con la riapertura delle scuole e l’inizio del nuovo anno scolastico si ripropongono gli stessi problemi” afferma il segretario generale dello Snals Confsal, Elvira Serafini.
“I concorsi ordinari e quelli previsti dal PNRR, per le modalità con cui sono stati svolti, non sono riusciti a ricoprire i posti e le cattedre disponibili. Infatti, iniziano ad essere pubblicate le graduatorie di merito dei concorsi ordinari PNRR banditi nel 2023 e decine di migliaia di candidati all’insegnamento per la scuola secondaria non potranno vedersi riconosciuta nemmeno l’abilitazione. Lo Snals Confsal ribadisce la propria contrarietà a limitare le assunzioni solo su una parte dei posti vacanti e disponibili. Riteniamo che sia assolutamente indispensabile inserire in graduatoria di merito gli idonei dei concorsi ordinari in corso di svolgimento riconoscendo ai candidati delle scuole secondarie l’abilitazione all’insegnamento. Necessario per lo Snals Confsal ricoprire tutti i posti vacanti, assicurando le giuste tutele ai precari storici che vantano decine di anni di servizio e ai quali deve essere riconosciuto il diritto alla stabilizzazione” conclude Serafini.
Gilda Insegnanti: “Problematiche endemiche”
Le problematiche sono diventate ormai “endemiche” per il coordinatore nazionale della Gilda Insegnanti Rino Di Meglio. “Il meccanismo dei concorsi purtroppo mantiene la sua farraginosità e, già da anni, abbiamo sottolineato la difficoltà nel far funzionare le commissioni di concorso, se non si investe su un esonero dal servizio di coloro che sono chiamati a farne parte”.
“E’ evidente poi, che per ritornare ad un meccanismo ordinato di reclutamento, bisogna ripristinare un doppio canale che garantisca da una parte gli idonei nei vari concorsi, e dall’altra i precari storici. Ci auguriamo – conclude Di Meglio – che ci si muova decisamente verso una scuola con meno precariato e che assicuri un trattamento economico dignitoso. La scuola non può e non deve essere la cassa integrazione della disoccupazione intellettuale”.
Anief: “Doppio canale di reclutamento”
E sulla precarietà continuerà l’impegno di Anief in questo anno scolastico. “Il precariato è cresciuto a dismisura – denuncia il presidente Marcello Pacifico – Pensare di faretre concorsi, uno dopo l’altro, ignorando chi merita di essere assunto, significa disperdere le risorse umane selezionate. E’ necessario un doppio canale di reclutamento. Bisogna che l’Italia riapra la contrattazione con la Commissione europea per modificare il PNRR”.
Pacifico evidenzia che “la metà del personale è chiamato come supplente su posti sostegno. Lo Stato nasconde i posti vacanti sotto forma di contratti al 30 giugno. Questo per risparmiare sulle mensilità estive e i diritti dei precari. Diritti che saranno negati fino a quando nell’atto di indirizzo non saranno stanziate risorse adeguate. La soluzione di specializzare 90mila docenti, senza la trasformazione dei posti in deroga in organico di diritto, non permetterà di garantire la continuità didattica che le famiglie richiedono”.