Infortuni sul lavoro, crollo denunce per chiusura scuole e lavoro agile. Il rapporto Inail [PDF]

Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati nei primi cinque mesi del 2020 all’Inail è diminuito del 60,3% nel conto Stato (da 57.768 a 22.955). Ecco tutti i numeri più importanti del rapporto dell’Istituto nazionale.
Effetto coronavirus pure per gli infortuni sul lavoro. Secondo il report dell’Inail il crollo di denunce (da 34mila nel 2019 a quasi 2mila nel 2020) nel settore statale è per effetto dell’utilizzo della prestazione lavorativa in modalità agile da parte della quasi totalità dei dipendenti pubblici e dell’assenza degli studenti nelle scuole/università statali, chiuse per evitare il propagarsi del contagio.
In generale le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail tra gennaio e maggio sono state 207.472 (-23% rispetto allo stesso periodo del 2019), 432 delle quali con esito mortale (+10,5%). In diminuzione le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 16.684 (-39,1%).
Gli open data pubblicati, precisa l’istituto, sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche.
I dati principali del rapporto Inail
I dati rilevati al 31 maggio di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un decremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 229.923 a 184.755 (-19,6%), sia di quelli in itinere, occorsi cioé nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro, che hanno fatto registrare un calo del 42,5%, da 39.508 a 22.717.
Il confronto del trimestre marzo-maggio 2020 con l’analogo trimestre del 2019 documenta come le diminuzioni siano molto più marcate, pari rispettivamente a -30,4% e -68,9%.
L’analisi territoriale, così si evince dalla lettura dei dati, evidenzia nei primi cinque mesi del 2020 un calo delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese. Questa flessione risulta essere decisamente più contenuta nel Nord-Ovest (-11,0%) e più accentuata nel Nord-Est (-25,8%), al Centro (-28,6%), al Sud (-32,3%) e nelle Isole (-30,5%). Se si limita il confronto al solo trimestre marzo-maggio, i cali registrati nelle singole ripartizioni geografiche sono più evidenti: -16% per il Nord-Ovest, -40% circa per il Nord-Est, -45% per il Centro e -50% circa per Sud e Isole