“Influencer? Un lavoro usurante”. Crepet: “Ci sono 30 milioni di giovani che seguono persone che non fanno altro che fotografarsi mentre fanno qualcosa. Io lo trovo terribile”

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“Gli influencer fanno un lavoro usurante”. Queste le parole dello psichiatra Paolo Crepet, che ha espresso la sua preoccupazione per il mestiere degli influencer e il loro impatto sulla salute mentale dei giovani.

“Ci sono trenta milioni di giovani che seguono persone che non fanno altro che fotografarsi mentre fanno qualcosa. Io lo trovo terribile”, ha detto Crepet in un’intervista a Radio Radio. “A me non importa niente. Cominciamo a dire che l’influencer è un lavoro da schiavi”.

Secondo Crepet, il mestiere degli influencer può essere paragonato a quello di un lavoratore in fabbrica, come Charlie Chaplin 120 anni fa. “Uno che fa questo tipo di mestiere non può permettersi di andare via e staccare da tutto per dieci giorni, si perdono followers. Devi essere continuamente presente, devi fare 20 reel al giorno altrimenti scompari. Che vita è? Possiamo definirlo a tutti gli effetti un nuovo lavoro usurante”.

Crepet ha anche criticato i genitori, che secondo lui non sono in grado di educare i propri figli e li lasciano in balìa dei “maestri influencer”. “Vorrei chiedere alle ragazze se qualcuno dei genitori gli domanda del loro futuro. Quale è il tuo sogno, cosa vuoi fare da grande, studiare o che? Temo l’influencer, dalle unghie lunghe. Un genitore deve fare domande, interessarsi, interrogarsi. Non lasciarle in balìa di maestri influencer”.

Inoltre, Crepet ha attaccato i genitori, definendoli “i peggiori della storia in assoluto, la generazione meno capace di educare”. “Non dicono no, neanche se si ammazzano”, ha detto.

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