Indicazioni nazionali, cresce la preoccupazione, appello di associazioni e sindacati a Mattarella: “Rischio arretramento pedagogico e culturale”

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Le Indicazioni Nazionali rappresentano uno dei pilastri della scuola, definendo non solo i traguardi di apprendimento, ma anche la visione culturale ed educativa che orienta la formazione delle nuove generazioni.

Proprio per questo, la proposta di revisione elaborata da una commissione incaricata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito ha suscitato forti preoccupazioni tra associazioni di genitori, studenti e sindacati, che hanno espresso il loro dissenso in una lettera indirizzata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Nel testo si sottolinea come le nuove Indicazioni rappresentino “un netto arretramento sul piano pedagogico e culturale”, mettendo in discussione principi fondamentali come la rimozione degli ostacoli che limitano la piena realizzazione di ogni persona, sanciti dalla Costituzione.

Critiche al nuovo impianto: rischio di visione semplificata e identitaria

Le associazioni firmatarie – tra cui ActionAid, Flc Cgil, Legambiente Scuola e Formazione, Cidi, Rete Studenti Medi, Unione degli Studenti e molte altre – evidenziano come la proposta ministeriale abbandoni il paradigma della complessità a favore di una visione semplificata, etnocentrica e identitaria, giudicata inadeguata rispetto ai bisogni formativi attuali. Particolarmente contestata l’affermazione secondo cui “solo l’Occidente conosce la storia”, che secondo i firmatari riduce e marginalizza le altre culture e i loro contributi.

Un simile approccio viene definito “anacronistico e pericolosamente divisivo” in una scuola sempre più popolata da studenti con storie e identità differenti. Inoltre, la nuova impostazione, fortemente prescrittiva nei contenuti e nelle metodologie, viene vista come un ritorno alla “scuola del programma”, con il rischio di minare la libertà di insegnamento garantita dall’articolo 33 della Costituzione e l’autonomia scolastica.

Appello al dialogo e alla partecipazione

Nella lettera si chiede con forza che il processo di revisione delle Indicazioni Nazionali non si trasformi in un’imposizione calata dall’alto, ma torni a essere un’occasione di confronto ampio e inclusivo. Le associazioni sottolineano come il percorso che ha portato alle Indicazioni attualmente vigenti sia stato lungo e partecipato, con aggiornamenti che hanno valorizzato l’Agenda 2030 e l’educazione alla cittadinanza in chiave globale.

La richiesta rivolta al presidente Mattarella è quella di vigilare affinché la scuola italiana resti fedele alla sua missione costituzionale, proteggendo la democrazia e garantendo una crescita culturale, democratica e aperta al futuro. “La scuola è movimento. Non si ferma. È una strada su cui camminare insieme, giovani e adulti”, si legge nella lettera, che si conclude con l’auspicio che il cammino dell’istruzione continui nel segno della libertà, dell’uguaglianza e della partecipazione.

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