Indennità di sede da almeno 1.000 euro l’anno e punteggio aggiuntivo per docenti e Ata che lavorano nelle scuole di montagna, Anief non demorde

“Lavorare nelle scuole di montagna prevede un aggravio di lavoro, di spese e di spostamenti complicati che devono essere compensati con una indennità fissa nello stipendio: come Anief chiediamo almeno mille euro per ogni anno di servizio al personale docente e Ata”.
Il sindacato, attraverso il suo presidente nazionale Marcello Pacifico, torna a chiedere attenzione per il personale scolastico impegnato in sedi disagiate di ogni ordine e grado, ad iniziare da quelle collocate nelle zone montane.
“L’attività lavorativa in contesti territoriali difficili, anche da raggiungere, comporta un impegno maggiorato, anche di tempo, che deve per forza di cose essere supportato dallo Stato attraverso i ministeri dell’Istruzione e dell’Economia. Bisogna assolutamente approvare una norma che riconosca una volta per tutte tale complessità lavorativa: nelle ultime settimane abbiamo predisposte degli emendamenti, a vari decreti legge in via di conversione parlamentare, che prevedono una specifica indennità di sede disagiata specifica per tutti i dipendenti della scuola che operano nelle zone montane”.
Inoltre, Anief ha chiesto – anche in questo caso con emendamento e in audizione, con documento-memoria, assieme a Cisal – un punteggio aggiuntivo nelle graduatorie provinciali di supplenza a favore di quegli insegnanti, di ruolo o precari, che abbiano effettivamente prestato servizio nelle scuole ubicate nei comuni delle aree interne e di montagna di ogni ordine e grado per almeno centottanta giorni nel corso dell’anno scolastico, di cui almeno centoventi per le attività didattiche.