Incontro su Atto di indirizzo. Fracassi (Flc Cgil): “Inflazione insostenibile, più risorse per colmare gap salariale”

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha incontrato le organizzazioni sindacali del Comparto Istruzione e Ricerca per discutere del prossimo contratto 2022-24.
Tra le voci presenti al tavolo, quella di Gianna Fracassi, segretaria generale della FLC CGIL, che ha portato all’attenzione del ministro una serie di questioni cruciali per il settore.
Al centro del dibattito, come era prevedibile, c’è stata la spinosa questione salariale. Fracassi non ha usato mezzi termini: gli stipendi del personale scolastico sono stati duramente colpiti dall’inflazione negli ultimi tre anni, e le misure finora adottate non bastano. “Le risorse stanziate nell’ultima legge di bilancio sono una goccia nel mare”, ha affermato la sindacalista, sottolineando come il 5,78% di aumento sia ben lontano dal compensare la perdita di potere d’acquisto subita dai lavoratori del settore.
Ma non è solo questione di numeri. Fracassi ha dipinto un quadro più ampio, parlando di “valorizzazione professionale” a tutto tondo. Cosa significa? Innanzitutto, parità di trattamento tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato, un tema caldo in un settore dove il precariato è ancora molto diffuso. Poi, formazione continua e di qualità per tutti, docenti e personale ATA. E, naturalmente, stipendi adeguati, in linea con quelli dei colleghi europei e di altre figure della pubblica amministrazione.
La segretaria della FLC CGIL si è detta contraria alla figura del “docente stabilmente incentivato” prevista dalla normativa vigente. Al suo posto, ha proposto di discutere di un inquadramento unico per i docenti, una proposta che sicuramente farà discutere.
Non sono mancati altri temi caldi: Fracassi ha chiesto a gran voce un piano di assunzioni per rafforzare gli organici, sia per i docenti che per il personale ATA. Per quest’ultimo, in particolare, ha sottolineato la necessità di superare il vincolo che limita le assunzioni al solo turnover.
Infine, un appello che suona quasi come un monito: “Basta ingerenze della legge su questioni contrattuali”. Un tema delicato, che tocca il cuore dei rapporti tra politica e parti sociali nel settore dell’istruzione.