Incontro sindacati-Azzolina e docenti over 60 con patologie. Lettera

Inviato da Maria Amico – Gent. Ministro Azzolina, la recente pandemia ha fatto passare in secondo piano una situazione che si è, nel frattempo, aggravata,
per tutti quei docenti ultrasessantenni con patologie riconosciute, che a settembre correranno rischi notevolissimi con un rientro forzato per tutti, che sembra un’autentica condanna a morte per coloro che hanno, già, speso una vita di sacrifici e duro lavoro al servizio di uno Stato, che sembra voler ignorare il carattere di urgenza di provvedimenti a loro tutela.
Desideriamo palesarle la nostra grave preoccupazione per il silenzio che il Governo ha avuto, in questo ultimo periodo, nei confronti di lavoratori della Scuola che non anelano a diventare i nuovi “eroi defunti” di una seconda ondata pandemica col nuovo anno scolastico.
Il primo provvedimento che chiediamo CON URGENZA è quello di esonerare dalla Didattica in Presenza tutti quei Docenti over 60 e con patologie certificate con un periodo di congedo retribuito per l’anno scolastico 2020/21.
La seconda misura riguarda un provvedimento che consenta entro il 31 dicembre la presentazione di domanda di pensionamento dei Docenti in oggetto, senza richiedere per loro la ridicola e crudele permanenza in servizio fino a 67-68 anni, come richiesto dall’insensata Fornero! Potreste equipararci al personale delle Forze Armate, vista la grave condizione di stress insita nella nostra professione, come ampiamente dimostrato a livello scientifico, e la condizione di alto rischio contagio per soggetti fragili come noi.
Anche se, in questo momento sembrano esserci urgenze maggiori, vorremmo ricordare a lei e al Presidente Conte che la scala delle URGENZE dipende solo dai punti di vista.
Desiderate, forse, un’altra sfilata di camion militari carichi di salme?
E’ ovvio che, se si vuole consentire il pensionamento a questa fascia di lavoratori altamente in pericolo, come i Docenti che devono produrre NECESSARIAMENTE domanda di pensionamento entro il 31 Dicembre, è necessario affrettarsi a legiferare in merito immediatamente o, quella che potrebbe sembrare una questione di secondaria importanza, diventerebbe una condanna a morte per altre decine di migliaia di lavoratori!