Inclusione, buone pratiche alla DD “P. Novelli” di Monreale: viaggio studio a Malta per alunno autistico

Alla Direzione Didattica “P. Novelli” di Monreale, un’esperienza di inclusione, un progetto didattico che diventa un’ avventura. Un viaggio-studio a Malta di un bambino autistico, che rappresenta una sfida lunga cinque giorni contro tutte quelle barriere invisibili, di solito difficili da abbattere.
– Filippo sei contento? Ti piace viaggiare con me, con le altre maestre e con i compagni?
José Saramago, grande scrittore portoghese, afferma che viaggiare è una delle molteplici facce della felicità. Consideriamo, a titolo esemplificativo, il viaggio in senso strettamente fisico: cioè l’atto di spostarci da un luogo all’altro, esso diventa l’espressione massima del voler ricercare qualcosa di nuovo che ci appaghi, esattamente come, durante la nostra vita, ricerchiamo incessantemente la felicità, che realizzi i nostri desideri e ci renda migliori sui molteplici e diversi aspetti della nostra esistenza.
Ma quale valenza fondamentale potrà assumere questa esperienza nel complesso percorso educativo di Filippo?
Come potrà un bambino di quasi dieci anni, autistico, quindi che fatica, a volte, a scindere la sua personalissima realtà da quella circostante, tendenzialmente percepita come disturbante e ostile, interagire con i molteplici stimoli tutti diversi fra di loro e, soprattutto, tutti insieme?
Come riuscirà ad affrontare quella che, analizzata con l’aridità delle statistiche, risulterebbe più uno stress che un’esperienza formativa?
Questi quesiti hanno macerato per mesi di pressanti dubbi, le nostre fluttuanti certezze, fino alla sofferta ma determinata decisione finale, quella di accogliere la sfida, di viverla fino in fondo, a qualsiasi costo, immergendoci tutti, consapevoli delle possibili difficoltà, in un sommerso misconosciuto, di cui non potevamo ipotizzare né la profondità, né le possibili vie d’uscita.
Il fatto è che sull’autismo si dice tutto e il contrario di tutto, forse perché sull’autismo quel “tutto” ancora non è chiaro, ancora non si comprende con millimetrica certezza scientifica. Allora, di fronte a svariati tentativi ed errori, non resta che seguire l’istinto: fidarsi dei medici, degli studi, delle statistiche è fondamentale, si direbbe è una “condicio sine qua non”, ma fidarsi di sè stessi diventa, in alcune circostanze, la leva in più che ci permette di coltivare un sogno e di provare a realizzarlo concretamente, a discapito di chi ” ne sottinea l’incoscienza” o del disappunto di detrattori vari, che inevitabilmente si aggrappano agli stereotipi. Noi questo sogno, limitato a una porzione di tempo rubata alla quotidianità, lo abbiamo realizzato, anche solo per seguire, in stretta sinergia con la famiglia, l’excursus di un sorprendente adattamento ad ambienti diversi e ritmi sostenuti, solo per vivere un’esperienza che possa farci comprendere qualcosa in più di una “condizione sfuggente ma affascinante, oltre che complessa e sofferta”, o semplicemente solo per poter cogliere sul volto di un alunno, di un figlio, di un bambino, il risveglio di nuove motivazioni, emozioni e dimostrazioni tangibili di un coinvolgimento che diventa essenziale, anzi vitale.
I cinque giorni a Malta, ci hanno sorprendentemente svelato, oltre ogni più rosea previsione, un Filippo inedito: decisamente più autonomo del previsto, capace di seguire le regole del gruppo, capace di adattarsi ad ogni nuova situazione, dal cibo diverso, alle lezioni in un ambiente completamente differente da quello scolastico a lui noto, frutto di un ormai lunghissimo e, a tratti, tormentato periodo di sofferto rodaggio: un Filippo linguista che si sforza di comprendere e rispondere in inglese; un Filippo sportivo, capace di sostenere il ritmo di lunghe camminate alla scoperta di città e paesaggi sconosciuti; un Filippo entusiasta, che si anima di intraprendente voglia di trasmettere informazioni, dinnanzi alle splendide vasche dell’Acquario di Malta, spiegando ai compagni ogni particolare tipologia o provenienza dei pesci, con il piglio competente di un biologo marino; un Filippo turista, che sa scegliere e acquistare souvenir, personalizzandoli ai vari componenti della sua Famiglia. Un Filippo amichevole, che sa partecipare a un pigiama party improvvisato in albergo e riesce a ritagliarsi un ruolo attivo durante i giochi, che chiede informazioni e interagisce tranquillamente con tutte le insegnanti del nostro gruppo, anche quelle che non conosceva prima di questo viaggio.