Inclusione a scuola, Corlazzoli contro Galli della Loggia: “Considerazioni banali, non entra in una classe da anni”

WhatsApp
Telegram

Uno dei problemi fondamentali nel dibattito sulla scuola, come sottolinea Alex Corlazzoli, docente e giornalista de Il Fatto Quotidiano, è la tendenza alla semplificazione e alla superficialità.

La problematica emerge chiaramente nelle parole di Ernesto Galli della Loggia, che in una recensione sul Corriere della Sera, critica aspramente la situazione delle aule italiane.

Galli della Loggia, che apparentemente non ha un’esperienza diretta recente dell’insegnamento, descrive un quadro scolastico dove convivono studenti normodotati, disabili, con Bisogni Educativi Speciali (BES), e stranieri. Lo storico evidenzia la difficoltà di gestire questa diversità, ma la sua analisi è ritenuta superficiale e priva di dati concreti.

È cruciale ricordare i progressi fatti dalla scuola italiana, in particolare con la Legge 517 che aboliva le classi differenziali e con la Legge 104/1992 sull’inclusione. Le leggi hanno segnato un cambiamento significativo nella percezione e nella gestione dell’inclusione scolastica. Dal linguaggio utilizzato alle pratiche didattiche, si è assistito a un’evoluzione culturale verso un approccio più inclusivo e solidale.

La scuola italiana ha compiuto passi da gigante nel trattare la diversità come una risorsa anziché come un ostacolo. L’esperienza di solidarietà e l’apprendimento reciproco sono divenuti elementi chiave nel sistema educativo, trasformando le aule in ambienti più accoglienti e inclusivi.

Nonostante questi progressi, è impossibile ignorare le gravi criticità menzionate da Galli della Loggia. Il sovraffollamento delle classi, la mancanza di risorse e formazione adeguata per gli insegnanti di sostegno, e le difficoltà nell’integrazione degli studenti stranieri restano sfide cruciali per il sistema scolastico italiano.

WhatsApp
Telegram

Offerta Riservata TFA 2025: Abilitazione all’insegnamento da € 1.400 con Mnemosine