40 euro per un 6 in matematica, il video su TikTok che divide il web: “Così si uccide la voglia di studiare”

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Un video pubblicato su TikTok ha fatto discutere genitori e insegnanti. Una mamma, disperata per i voti del figlio in matematica, è stata ripresa mentre mostrava una busta con 40 euro, promettendoli al ragazzo in cambio di un 6.

“Hai una busta con 40 euro, mi devi portare almeno un 6 in matematica, sono disperata!”, ha dichiarato nel clip, diventato virale dopo essere stato ripostato dal portale Webboh.

Le reazioni contrastanti

Molti studenti hanno ammesso che i loro genitori adottano metodi simili, usando denaro o regali come incentivo per ottenere buoni voti. Altri, però, hanno criticato l’approccio, sostenendo che lo studio dovrebbe essere un dovere e non una semplice transazione economica. “Studiare è un impegno, non un lavoro pagato”, ha commentato un utente.

Un fenomeno diffuso?

Quello della madre su TikTok non è un episodio isolato. Sempre più famiglie ricorrono a premi materiali per motivare i figli, sollevando interrogativi sull’efficacia educativa di tali metodi. Se da un lato possono funzionare nel breve termine, dall’altro rischiano di minare il valore intrinseco dell’apprendimento. La domanda rimane aperta: i soldi sono davvero la soluzione, o serve un approccio alternativo basato su responsabilità e sostegno?

Incentivi esterni e motivazione scolastica: quando premi e voti influenzano l’apprendimento

La psicologia dell’apprendimento distingue due tipi di motivazione: intrinseca, legata al piacere di imparare, e estrinseca, guidata da ricompense esterne come voti, premi in denaro o elogi. Secondo la Teoria dell’Autodeterminazione, la motivazione intrinseca è più efficace nel lungo termine perché favorisce l’autonomia e la curiosità. Al contrario, gli incentivi esterni possono ridurre l’interesse spontaneo per lo studio, trasformandolo in una transazione.

Studi dimostrano che premi materiali (come i 40 euro promessi nel caso  su TikTok) possono aumentare temporaneamente l’impegno, ma rischiano di erosione della motivazione intrinseca. Un esperimento citato da Deci e Koestner (1999) ha evidenziato che studenti premiati economicamente per risolvere problemi matematici mostravano minore persistenza nell’attività una volta rimossi gli incentivi. Inoltre, l’effetto crowding-out spiega come le ricompense esterne possano “sostituirsi” alla spinta interna, rendendo lo studio un obbligo anziché una scelta.

Alternative per una motivazione sostenibile

Per evitare contraccolpi, gli esperti suggeriscono strategie educative basate su:

  • Autonomia: coinvolgere gli studenti nella scelta di obiettivi e metodi.
  • Feedback costruttivi: valorizzare il processo più che il risultato.
  • Collegamenti con la realtà: mostrare l’utilità pratica delle conoscenze.
@ema.corni

#disperazione #matematica

♬ suono originale – ema.corni

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